venerdì 14 dicembre 2018

SCOMPARE UN BALUARDO DELLA TRADIZIONE!: Il Conte Neri Capponi


... quia fecisti nos ad te et inquietum est cor nostrum donec requiescat in te.
Sant’Agostino


Il Direttore di "Controrivoluzione" Pucci Cipriani, il Vicedirettore Ascanio Ruschi e l'editore Marco Solfanelli, i membri del Comitato scientifico e tutti i collaboratori annunziano con dolore la scomparsa, avvenuta in Firenze il giorno 13 dicembre 2018 (santa Lucia) del Conte Neri Capponi, Patrizio fiorentino, Giudice del Tribunale Ecclesiastico, Membro del Comitato scientifico della rivista "Controrivoluzione", difensore della Santa Messa in rito romano antico, la Messa di sempre e di tutti, combattente della "buona battaglia" per il trionfo della Tradizione cattolica, esempio a tutti di rettitudine, coraggio e coerenza. Si invitano gli amici alla preghiera in suffragio della sua anima mentre comunicheremo la data e il luogo della celebrazione della Santa Messa tradizionale che "ad memoriam" faranno celebrare gli amici di "Controrivoluzione" nel trigesimo della sua scomparsa.

La Contessa Flavia mi aveva avvertito telefonicamente che il Conte Neri Capponi era peggiorato. "Oggi venerdì 14 alle ore 17 visita a Neri" leggo nella mia agenda, ma questa visita non è avvenuta e non avverrà. Abbiamo appreso della sua scomparsa ieri pomeriggio, 13 dicembre, mentre eravamo riuniti nella Sala delle Feste di Palazzo Bastogi, della Regione Toscana, per la presentazione del libro di Roberto de Mattei "Trilogia Romana" (Edizioni Solfanelli). Subito mi è tornato alla mente quando, nella stessa sala, abbiamo presentato, insieme a lui, un libro di Luciano Garibaldi sull'eroico Commissario Luigi Calabresi assassinato dai comunisti durante gli "Anni di piombo" esaltati da "Lotta Continua".
Per me Neri Capponi che, quindicenne, conobbi nel 1960, è stato un Maestro, un amico, un esempio — ahimè, non sempre seguito! — un personaggio che, a Firenze, in Italia, nel mondo (è stato Presidente Internazionale dell'Associazione "Una Voce" per la difesa dell'antica liturgia e della Messa di San Pio V) ha rappresentato la Tradizione cattolica come nessun altro poteva rappresentare. Lo ricordo in mille battaglie in difesa di quel trinomio che Elias de Tejada e il Carlismo indicano in "Per il Dio, la Patria, il Re" e lui combatté per Iddio, in difesa della Dottrina e della Fede contro il Modernismo infiltratosi nella Chiesa (e che san Pio X definì "La somma di tutti i mali"), in difesa della Patria, contro l'immonda ideologia Comunista e il sinistrume e, infine per il Re, infatti difese, da buon cattolico tradizionalista, la Corona, la Monarchia tradizionale ovvero il Granducato di Toscana e, infatti, del Granduca Sigismondo — un modello di Sovrano cattolico — fu Consigliere e amico. E grazie al Conte Capponi, Sigismondo di Asburgo Lorena ci onorò, con la sua presenza, nel 2000, alla Quinta Edizione del Premio Tito Casini a Borgo San Lorenzo (FI) (lo vedete nella foto pubblicata in coda insieme al prof. Massimo de Leonardis e al padre oratoriano che celebra la Messa di sempre a Londra).
Io lo ricordo ancora, con la sua bicicletta, mentre si recava all'Università, in quei tristi e tremendi anni della contestazione sessantottarda, in mezzo alla canaglia urlante, ma amato dai suoi studenti... e lo ricordo anche nelle manifestazioni in difesa della polizia e dei Carabinieri, quando la canea urlante gridava alla polizia "PS = SS" e ai Carabinieri del Battaglione mobile: "Camerata basco nero, il tuo posto è al cimitero".
Lo rivedo ancora con Mons. Luigi Stefani a ricordare le foibe, quando era perfino proibito nominarle per non infrangere il "matrimonio" tra democristiani e comunisti, lo rivedo a difendere — e con orgoglio posso ben dire "io c'ero!" — a difendere il Cardinal Florit dai contestatori cattocomunisti (poco catto e molto comunisti) dell'Isolotto e del prete apostata don Mazzi e dai preti rossi che avevano in don Milani il loro tristo modello.
E lo rivedo anche contestare non l'uomo ma le idee del professor Giorgio La Pira...
Con il Conte Capponni, a Firenze, demmo la parola agli esclusi, ai dissidenti dell'URSS (allora c'era il Regime comunista difeso e portato ad esempio dagli attuali PD e al sinistrume democristiano) a Siniasvki e Daniel, a Juri Pelisek, Juri Malcev (il non dimenticato autore de "L'altra letteratura: da Pasternak a Solzenicyn" a cui fu consentito di espatriare dopo dieci anni di "manicomio coatto") , Cicerno Cirnegara e tanti altri...
Nel 1970 a Firenze invitammo Mons. Marcel Lefebvre che, con Dino Pieraccioni, Padre Centi, Giacomo Devoto e il sottoscritto, tenne una conferenza — presieduta dal Conte Neri Capponi — al Circolo Borghese e della Stampa... e, con il Conte Capponi, invitammo ancora Mons. Lefebvre che tenne l'ormai famosa conferenza "La Messa di Lutero" di cui "Una Voce"-Firenze pubblicò il testo in un opuscolo insieme a quello dell'Omelia tenuta durante il Pontificale solenne tenuto da Monsignore nella Arcibasilica di San Lorenzo.
E poi un Conte Capponi, sempre generoso, in prima fila contro il divorzio e in difesa dei "principi non negoziabili".
È stato collaboratore di "Controrivoluzione" — la rivista che ho fondato e che dirigo da trent'anni — fin dai primi numeri (ripubblicheremo i suoi articoli) e dal 2015 fa parte del Comitato scientifico della stessa rivista insieme ai Docenti Universitari: Francesco Dal Pozzo d'Annone, Massimo de Leonardis, Roberto de Mattei, Patrizia Fermani, Alessandro Giorgetti, Andrea Sandri, Piero Vassallo.
Periodicamente lo andavo a trovare ed era "inchiodato" su una poltrona, sofferente, ma sempre sereno e lucidissimo e parlavamo, talvolta anche per alcune ore: ricordava tutto... l'ultima volta, prima del suo annuale trasloco alla residenza estiva di Calcinaia, gli dissi che sarei andato a trovarlo nella sua campagna (promessa, ahimè, non mantenuta) e che comunque ci saremmo rivisti al suo ritorno. Mi rispose con un filo di voce: "Grandi peccati non credo d'averne. Attendo serenamente l'ora del giudizio... speriamo che il trapasso venga presto, in maniera veloce con poco dolore..." e nei suoi occhi brillava già "l'immortal raggio dell'alma"...
Ti ricorderò nelle mie preghiere con affetto filiale ma tu, dall'alto, prega per noi affinché Iddio ci dia la tua forza e il tuo coraggio! Ad Deum!

Pucci Cipriani









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