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quia fecisti nos ad te et inquietum est cor nostrum donec requiescat in te.
Sant’Agostino
Il Direttore di
"Controrivoluzione" Pucci Cipriani, il Vicedirettore Ascanio Ruschi e
l'editore Marco Solfanelli, i membri del Comitato scientifico e tutti i
collaboratori annunziano con dolore la scomparsa, avvenuta in Firenze il giorno
13 dicembre 2018 (santa Lucia) del Conte Neri Capponi, Patrizio fiorentino,
Giudice del Tribunale Ecclesiastico, Membro del Comitato scientifico della rivista
"Controrivoluzione", difensore della Santa Messa in rito romano
antico, la Messa di sempre e di tutti, combattente della "buona
battaglia" per il trionfo della Tradizione cattolica, esempio a tutti di
rettitudine, coraggio e coerenza. Si invitano gli amici alla preghiera in
suffragio della sua anima mentre comunicheremo la data e il luogo della
celebrazione della Santa Messa tradizionale che "ad memoriam" faranno
celebrare gli amici di "Controrivoluzione" nel trigesimo della sua
scomparsa.
La Contessa Flavia mi aveva avvertito
telefonicamente che il Conte Neri Capponi era peggiorato. "Oggi venerdì 14
alle ore 17 visita a Neri" leggo nella mia agenda, ma questa visita non è
avvenuta e non avverrà. Abbiamo appreso della sua scomparsa ieri pomeriggio, 13
dicembre, mentre eravamo riuniti nella Sala delle Feste di Palazzo Bastogi,
della Regione Toscana, per la presentazione del libro di Roberto de Mattei
"Trilogia Romana" (Edizioni Solfanelli). Subito mi è tornato alla
mente quando, nella stessa sala, abbiamo presentato, insieme a lui, un libro di
Luciano Garibaldi sull'eroico Commissario Luigi Calabresi assassinato dai
comunisti durante gli "Anni di piombo" esaltati da "Lotta
Continua".
Per me Neri Capponi che, quindicenne,
conobbi nel 1960, è stato un Maestro, un amico, un esempio — ahimè, non sempre
seguito! — un personaggio che, a Firenze, in Italia, nel mondo (è stato
Presidente Internazionale dell'Associazione "Una Voce" per la difesa
dell'antica liturgia e della Messa di San Pio V) ha rappresentato la Tradizione
cattolica come nessun altro poteva rappresentare. Lo ricordo in mille battaglie
in difesa di quel trinomio che Elias de Tejada e il Carlismo indicano in
"Per il Dio, la Patria, il Re" e lui combatté per Iddio, in difesa
della Dottrina e della Fede contro il Modernismo infiltratosi nella Chiesa (e
che san Pio X definì "La somma di tutti i mali"), in difesa della
Patria, contro l'immonda ideologia Comunista e il sinistrume e, infine per il
Re, infatti difese, da buon cattolico tradizionalista, la Corona, la Monarchia
tradizionale ovvero il Granducato di Toscana e, infatti, del Granduca
Sigismondo — un modello di Sovrano cattolico — fu Consigliere e amico. E grazie
al Conte Capponi, Sigismondo di Asburgo Lorena ci onorò, con la sua presenza,
nel 2000, alla Quinta Edizione del Premio Tito Casini a Borgo San Lorenzo (FI)
(lo vedete nella foto pubblicata in coda insieme al prof. Massimo de Leonardis
e al padre oratoriano che celebra la Messa di sempre a Londra).
Io lo ricordo ancora, con la sua
bicicletta, mentre si recava all'Università, in quei tristi e tremendi anni
della contestazione sessantottarda, in mezzo alla canaglia urlante, ma amato
dai suoi studenti... e lo ricordo anche nelle manifestazioni in difesa della
polizia e dei Carabinieri, quando la canea urlante gridava alla polizia "PS
= SS" e ai Carabinieri del Battaglione mobile: "Camerata basco nero,
il tuo posto è al cimitero".
Lo rivedo ancora con Mons. Luigi Stefani
a ricordare le foibe, quando era perfino proibito nominarle per non infrangere
il "matrimonio" tra democristiani e comunisti, lo rivedo a difendere —
e con orgoglio posso ben dire "io c'ero!" — a difendere il Cardinal
Florit dai contestatori cattocomunisti (poco catto e molto comunisti)
dell'Isolotto e del prete apostata don Mazzi e dai preti rossi che avevano in
don Milani il loro tristo modello.
E lo rivedo anche contestare non l'uomo
ma le idee del professor Giorgio La Pira...
Con il Conte Capponni, a Firenze, demmo
la parola agli esclusi, ai dissidenti dell'URSS (allora c'era il Regime
comunista difeso e portato ad esempio dagli attuali PD e al sinistrume
democristiano) a Siniasvki e Daniel, a Juri Pelisek, Juri Malcev (il non
dimenticato autore de "L'altra letteratura: da Pasternak a
Solzenicyn" a cui fu consentito di espatriare dopo dieci anni di
"manicomio coatto") , Cicerno Cirnegara e tanti altri...
Nel 1970 a Firenze invitammo Mons.
Marcel Lefebvre che, con Dino Pieraccioni, Padre Centi, Giacomo Devoto e il
sottoscritto, tenne una conferenza — presieduta dal Conte Neri Capponi — al
Circolo Borghese e della Stampa... e, con il Conte Capponi, invitammo ancora
Mons. Lefebvre che tenne l'ormai famosa conferenza "La Messa di
Lutero" di cui "Una Voce"-Firenze pubblicò il testo in un
opuscolo insieme a quello dell'Omelia tenuta durante il Pontificale solenne
tenuto da Monsignore nella Arcibasilica di San Lorenzo.
E poi un Conte Capponi, sempre generoso,
in prima fila contro il divorzio e in difesa dei "principi non
negoziabili".
È stato collaboratore di
"Controrivoluzione" — la rivista che ho fondato e che dirigo da
trent'anni — fin dai primi numeri (ripubblicheremo i suoi articoli) e dal 2015
fa parte del Comitato scientifico della stessa rivista insieme ai Docenti
Universitari: Francesco Dal Pozzo d'Annone, Massimo de Leonardis, Roberto de
Mattei, Patrizia Fermani, Alessandro Giorgetti, Andrea Sandri, Piero Vassallo.
Periodicamente lo andavo a trovare ed
era "inchiodato" su una poltrona, sofferente, ma sempre sereno e
lucidissimo e parlavamo, talvolta anche per alcune ore: ricordava tutto...
l'ultima volta, prima del suo annuale trasloco alla residenza estiva di
Calcinaia, gli dissi che sarei andato a trovarlo nella sua campagna (promessa,
ahimè, non mantenuta) e che comunque ci saremmo rivisti al suo ritorno. Mi
rispose con un filo di voce: "Grandi peccati non credo d'averne. Attendo
serenamente l'ora del giudizio... speriamo che il trapasso venga presto, in
maniera veloce con poco dolore..." e nei suoi occhi brillava già
"l'immortal raggio dell'alma"...
Ti ricorderò nelle mie preghiere con
affetto filiale ma tu, dall'alto, prega per noi affinché Iddio ci dia la tua
forza e il tuo coraggio! Ad Deum!
Pucci
Cipriani
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