Chi, come il sottoscritto, abbia visto
in televisione, ultimamente, Silvio Berlusconi, avrà certamente avuto in un
primo tempo un moto di rabbia (quando, ad esempio, il Cavaliere a fianco di
Salvini dopo le consultazioni da Mattarella faceva la controscena elencando con
le dita i punti del programma) poi di pena profonda quando, ormai sconquassato,
con l'aspetto di un malato terminale o di una mummia in libera uscita dal suo
sarcofago si presentava, e si presenta tuttavia, agli elettori annunziando la
sua "discesa in campo" per "salvare il paese"....
E' la patetica fine delle persone che
non sanno ritirarsi in tempo, con dignità, dal palcoscenico della politica che
hanno calcato, nel bene e nel male, sempre da protagonisti, per tanti, tanti
anni.
Ricordo nel1993 l'entusiasmo per la
"discesa in campo" del Cavaliere di Arcore quando ormai le
"sinistre" erano già pronte per andare al potere e circolavano le
liste dei ministri per il "Soviet Italia" : come Ministro della
Giustizia si faceva il nome del Magistrato Borrelli e come Ministro
dell'Interno quello di Giorgio Napolitano, lo stesso personaggio che brindò, al
tempo della rivolta ungherese, ai carrarmati sovietici che, sotto i cingoli,
schiacciarono, oltre a migliaia di giovani studenti e lavoratori, ogni anelito
di libertà del popolo magiaro. Ministro di Polizia, insomma, quello stesso
Napolitano che di fronte ai Gulag sovietici e di fronte ad Alexander Solzenitzin,
quello che sarà il più grande scrittore del XX Secolo e il più grande testimone
della tragedia russa durante il Comunismo, ebbe il coraggio di affermare che il
"dissidente russo", il "profeta del XX Secolo", con i suoi
scritti... pensava al conto nella banca svizzera.
Sì, il cambiamento, dopo la scomparsa
dei partiti tradizionali, non sarebbe stato indolore... l'Italia nata nel
sangue di due feroci guerre civili, il risorgimento e la resistenza, avrebbe
avuto ancora una "coda", con la ferocia non sopita del vecchio
partito comunista italiano che avrebbe fatto le sue vendette.
Arrivò Berlusconi — se lo abbia fatto
per salvare le sue televisioni o meno non importa — gli (ci) andò bene, ma
poteva andargli anche male, ebbe coraggio... tentò e spazzò via, con il
consenso entusiastico degli italiani, che hanno sempre votato anticomunista, la
"gioiosa macchina da guerra" (ricordate?) di Achille Occhetto. Poi
tra una vittoria e l'altra, in alternanza, ha tenuto per anni la "sinistra
sulla corda" e ha tolto ai vari tigrotti rossi — pronti, nei loro
discorsi, a "riprendere in mano il fucile" e "a tornare in
montagna", dimenticando i dolori artritici e quelli prostatici — unghie,
canini e vibrisse, rendendoli inoffensivi. Il tempo è galantuomo e gli anni
pesano per tutti, compresi i detentori della "gioiosa macchina da
guerra".
Il Cavalier Silvio Berlusconi nel 2008,
arrivò a prendere oltre il quaranta per cento e, con quella legge elettorale,
una maggioranza bulgara nei due rami del Parlamento. Poteva cambiare davvero
l'Italia (ricordiamoci che nelle mani del Cavaliere erano anche le sue tre reti
televisive e un allora ben avviato quotidiano: "Il Giornale"), ma
l'uomo di Arcore aveva imbarcato, sulla sua filibusta, oves et boves et
universa pecora, ovvero i rimasugli di quel che restava della democrazia
cristiana, una mandria di portaborse famelici, assetati di posti, i
"missini" che, con Fini e i suoi colonnelli, rinnegarono oltre
trent'anni di onorevole opposizione e di riconosciuta onestà, distrussero un
partito in piena salute, per mettersi anche loro, con i socialisti e gli altri
"laici", alla greppia, a mangiare e ad arraffare a quattro
palmenti... e in questo — duole dirlo — gli ex "balilla di Gianfranco
Fini" riuscirono a battere tutti.
La Lega era soltanto una piccola forza
locale federalista, ma aveva, già allora, una sua "grinta" e non era
del tutto assimilabile agli altri e si deve a quel Movimento se alcuni
"intellettuali", per la prima volta, affrontarono temi, fino allora
proibiti, come "L'Antirisorgimento" e la "Malaunità".
Berlusconi, un piduista anomalo, un
personaggio che, nonostante il suo approccio al "liberismo
selvaggio", amava ricordare anche i suoi trascorsi di ex allievo salesiano,
allora non era ben visto (tanto per usare un eufemismo) dall'establishment... veniva
considerato "un corpo estraneo", insomma, un "parvenu"
della società e della politica che aveva osato contrastare l'egemonia della
Sinistra... il personaggio, privo di remore morali, era però abbastanza
intelligente per capire che la maggior parte dei voti dei milioni di suoi
elettori veniva dalla base cattolica, quella base che allora, nonostante la
"scristianizzazione" fatta dalla DC, si riconosceva nella Dottrina
sociale della Chiesa e nella difesa dei "principi non negoziabili"
portati vanti da Giovanni Paolo II e, poi, da Benedetto XVI. Durante il suo
mandato Berlusconi non fece leggi "di morte" e si tenne alla larga
dai così detti "diritti civili" che poi sarebbero le aberrazioni che
Renzi e Company porteranno avanti : matrimoni pederastici e pre-eutanasia
("i nostri pensionati campano troppo a lungo" proclamò il Ministro
dell'economia, il PD Padoan), utero in affitto con conseguente compravendita di
bambini, teoria gender nelle scuole, con il quale si concede ai bambini, fin
dall'asilo, di scegliere il loro stato nella gamma LGTB (Lesbica - Gay - Trans
- Bisex).
Ma il Cavaliere "Arcoreo"
oltre ad avere una non nascosta passione per le "puttane"
(nell'alcova, nel partito e nel Parlamento) che si avvicendavano nei festini a
cui partecipavano, a vario titolo, i tanti "proci" del partito e di Mediaset,
teneva anche famiglia, anzi, famiglie... per cui i consiglieri di quelle sue
faraoniche aziende che, un tempo, lo avevano convinto a "scendere in
campo", lo convinceranno, poi a togliere l'incomodo e a mettere, al suo
posto, l'uomo degli strozzini e dei cravattari bancari, Mario Monti... per
"salvare" — more solito — Mediaset.
E così, bon gré - mal gré, il Cavaliere
si fa complice di quello che fu definito il "Colpo di Stato" ordito
da Napolitano contro l'esecutivo di cdx... in altre parole il Cavalier
Berlusconi si strangola con le proprie mani, politicamente, dando il via libera
al governo della "macellazione sociale" eterodiretto dal Mondialismo
Massonico Internazionale, il governo più disastroso che mai l'Italia abbia
avuto... ma, nello stesso momento, Berlusconi salva le sue aziende che erano
nell'occhio del ciclone...
Certo, di attenuanti per non fare tutte
quelle riforme che aveva promesso, Silvio Berlusconi ne aveva, a cominciare dal
tradimento di Fini e di Casini. Il male è che non fece assolutamente nulla... anzi
quello che fece lo fece nel senso inverso... a cominciare dalle nomine dei suoi
collaboratori e "portavoce". Di fronte a tante persone oneste e
preparate, a tanti che credevano in una società più giusta e a misura d'uomo,
si circondò di nani, ballerine, saltimbanchi, "donnine allegre",
lecchini, lestofanti, personaggi clowneschi (e il povero Sandro Bondi— che
almeno ci fece ridere — non fu il solo)...
Fede, Denis Verdini, la Carfagna, la
Prestigiacomo, la Brambilla... inoltre le sue televisioni contribuirono e
contribuiscono oggi, in maniera incredibile, alla scristrianizzazione del Paese
con programmi scandalosi che portano avanti l'ideolgia "radicale"... al
TG4 Cecchi Paone, precedentemente "trombato" nelle liste di Forza
Italia, ci fece rimpiangere perfino i "siparietti" di Emilio Fede.
Dopo la caduta del Governo Monti,
praticamente tutto il potere politico di Forza Italia cadde nelle mani di Denis
Verdini che, anche in precedenza, aveva fatto il bello e il cattivo tempo in
FI, iniziando una "guerra personale" contro le "preferenze"
— l'ex sensale di carne macellata, non sarebbe mai diventato nemmeno
consigliere comunale di Roccacannuccia se la sua elezione fosse dipesa dai voti
popolari — e nominando, chiuso in una stanza a Firenze, con i boss della sua
"banda", mezzo Parlamento con il "placet" berlusconiano...
Denis Verdini poi, nella sua Firenze,
come del resto in tutta Italia, ormai divenuto il "Ducetto" a cui
tutti nel cdx baciavano i piedi... e non soltanto i piedi, presentandosi
dinnanzi a lui proni, a quattro zampe ("mamma d'agnello"), per
prendere ordini dal "Capo" .
Matteo Renzi fu una "creatura"
verdiniana (sembra che Denis e il padre del Bomba, Tiziano, si siano conosciuti
in una Loggia massonica da entrambi frequentata) e fu lo stesso Verdini — che
non appoggiò il candidato del cdx, l'onesto e combattivo Giovanni Galli — a
volere "Matteo" come sindaco di Firenze.
Nel frattempo il cervello di Berlusconi
sembra andare ancor più "in pappa" per il gentil sesso e — come
spesso accade quando le persone anziane "imporchiscono" — dà il
peggio di sé con feste, festini, "Orgette" e "Olgettine",
escort vestite da "infermiere", e personaggi infrequentabili,
compresa la "nipotina" (minorenne) di Mubarak; "e che ci volete
fare, Berlusconi è così... a lui piacciono le donne" ripetevano i suoi
immarcescibili sostenitori che rimasero assai male quando, su suggerimento
della sua concubina Francesca Pascale, il Cavaliere "arcoreo" fece la
sua "inversione" omosex invitando a cena Luxuria e facendosi
immortalare in una foto che rimarrà alla storia: a destra il/la Luxuria, a
sinistra la signorina Pascale e, in mezzo Dudù il barboncino che, ci hanno
fatto sapere, anche lui ha o aveva "tendenze gay".
E il "Porco di Arcore" ebbe
allora la sfacciataggine di fare le sue "comparsate" in TV proclamandosi
a favore dei matrimoni pederastici (unioni civili)... e lì cominciò la deriva
"radicale", con la signorina Pascale che, messo il guinzaglio,
contemporaneamente a Dudù e al Cavaliere, ordinò le prime
"epurazioni" al "Il Giornale". Fu cacciato — era troppo di
destra e, oltre tutto, troppo attaccato alla Tradizione — il più bravo e famoso
giornalista che aveva dato fama e lustro al quotidiano fondato da Indro
Montanelli: Marcello Veneziani... seguiranno poi Lorenzetto, Michele Brambilla
e molti altri. Lo stesso avverrà a "Libero" che il deputato forzista
Angelucci metterà nelle mani di Denis Verdini — almeno fino a quando rimarrà
"a piede libero" — da dove sarà costretto a emigrare il Direttore
Maurizio Belpietro, Giancarlo Perna e tanti altri... mentre dalle televisioni
Mediaset verranno cacciati Del Debbio, Mario Giordano e lo stesso Belpietro, il
fior fiore del giornalismo (pulito) italiano, perché "le loro trasmissioni
hanno portato voti... alla Lega".
Insomma vediamo l'uomo di Arcore che,
messosi in trono, come un qualsiasi tirannello rinascimentale, tratta i partiti
alleati — Lega e FdI che non arrivavano a una percentuale a due cifre — allo
stesso modo con il quale la Pascale trattava lui e Dudù. Mentre Verdini, dopo
il fallimento del "Patto del Nazareno" che, sia pure in fieri, fece
perdere a Berlusconi sia i voti che la faccia, era stato mandato "in
avanscoperta", per sommare i suoi voti a quelli del PD, per non far cadere
il Governo di Renzi, insieme ad altri personaggi tra cui l'ormai dimenticato
Ministro dell'invasione islamica Angiolino Alfano e il famelico Maurizio Lupi,
quello dei Rolex, detto anche "Vinavil" per il suo attaccamento alla
seggiola...
Nel frattempo la Lega e Fratelli
d'Italia — ch' erano stati, come abbiam detto, eroicamente, all'opposizione nel
Governo Monti — facevano la loro battaglia ma venivano sempre
"bacchettati" dal Cavaliere di Arcore che comunque, con incredibile e
costante emorragia, continuava a perder voti. Il Bomba, invece, è sicuro di
vincere il referendum con il quale avrebbe abolito il Senato e quindi ci
avrebbe risparmiato anche la fatica di andare ad eleggere i rappresentanti del
popolo; a nominarli ci avrebbero pensato il Berlusca che ancora non era del
tutto rincoglionito o in stato precoma come adesso e, siccome non era scemo,
guardava i sondaggi e capiva che la gente lo avrebbe mandato a casa se solo
avesse proclamato ufficialmente l'alleanza con il Pinocchietto di Rignano. Non
se la sentì di prendere posizione ufficiale a favore del referendum renziano e
fece, con il maldipancia, la campagna per il no... ma sperando, in cuor suo,
che Renzi stravincesse per poter fare, poi, questo benedetto
"matrimonio".
Il Cavaliere aveva tirato fuori dal
cilindro, oltre a diversi conigli, anche strani personaggi come, ad esempio,
Parisi, che, messo in contrapposizione a Sala per la carica di sindaco, riuscì
a farci perdere Milano... non contento poi, di averci fatto perdere Milano, lo
stesso Cavaliere, che evidentemente si era accordato con Renzi per non fargli
perdere la faccia, volle candidare Parisi, contro il parere di tutti, alla
Presidenza della Regione Lazio e anche quella fu persa. Come volevasi
dimostrare.
Poi il gioco divenne ancora più sporco
con l'elezione di Tajani alla Presidenza del Parlamento Europeo : prove non ce ne
sono, ma non appare neanche immaginabile che nell'UE — dove nessuno è eletto
dal popolo, ma dove vengono "nominati" i "catapultati" dai
"poteri forti" — Tajani sia stato prescelto per qualche suo
"merito": la sua elezione probabilmente fu "concordata" tra
il Sinedrio Europeo e lo stesso Berlusconi, tanto che, dopo la sua
"conversione" al mondialismo massonico dell'Europa, il Cav. Silvio
Berlusconi (il "parvenu", la "scheggia impazzita" di una
volta...) è stato completamente e pubblicamente sdoganato da "noto club europeo
dei Poteri Forti", a cominciare dal "guru di Repubblica", il
logorroico Eugenio Scalfari con tutto il suo stormo di cornacchie... Tajani,
ovvero il Signor "Nessuno", il Nulla in assoluto, venne presentato
come il "nuovo" e la cosa finì per far del male allo stesso pupillo
berlusconiano, Antonio Coccobello, che ci credette davvero e, forse, poveretto,
ci crede ancora...
E siamo alla vigilia delle elezioni di
marzo: Berlusconi propone, in caso di vittoria, Tajani come Presidente del
Consiglio... e intanto pontifica su un centrodestrra che, secondo lui e pochi
intimi, avrebbe avuto la sua legittimità dalla garanzia di
"democracità" e di "fedeltà" alla UE del mondialismo
massonico, data dalla presenza di Antonio Coccobello, il Presidente del Sinedrio
UE.
Salvini e la Meloni ebbero — sempre
secondo il modesto parere del sottoscritto — il torto di accettare l'alleanza
con il Cavaliere di Arcore che, nel frattempo, cercava di intorbidire le acque
e metteva ostacoli sul cammino di Salvini... non furono un caso le dimissioni
di Maroni, che era stato additato dai vertici di FI come un probabile nome da
mettere nella rosa dei papabili alla Presidenza del Consiglio, da Presidente
della Regione Lombardia... come non fu un caso l'intimazione a Salvini di
mettere Bossi nelle liste... altrimenti avrebbe trovato "asilo
politico" in Forza Italia...
E durante la campagna elettorale si vide
bene come Bossi e Maroni fossero eterodiretti dalla "Postazione
arcoreiana" contro Salvini per minarne la credibilità e la simpatia che
trovava presso il popolo. Chi non ricorda le dichiarazioni perfide di Maroni
che disse che lui, in Francia, avrebbe votato per Macron , e quelle sgangherate
di Bossi, che pensava di essere il Bossi degli anni Ottanta, e che era invece,
allora come oggi, semplicemente patetico. Salvini lasciava correre e, non
curandosi delle beghe più di cortile che di Corte, portava avanti una politica
coraggiosa: andare in Europa da uomini liberi senza il cappello in mano, dire
"basta" agli sbarchi di clandestini e all'invasione islamica voluta
dal mondialismo massonico che si serviva — e cerca tuttavia di servirsi — dei
banditi prezzolati della mafia delle ONG, più sicurezza e legge sulla legittima
difesa... che deve sempre essere "legittima", difesa dei valori non
negoziabili...
Verdini — che, ora, dopo la solenne
trombatura elettorale e dopo le condanne cumulative a 11 anni di carcere, non
sappiamo se sia ancora a piede libero o nelle patrie galere — fu il traditore,
che permise l'approvazione della legge sui matrimoni pederastici, in questo
seguito dai suoi parlamentari (ALA) "finti transfughi" e da quelli di
Forza Italia che, in maggioranza, o disertarono la seduta o votarono, insieme
alle sinistre. Lo stesso per il "testamento biologico" la pre-eutanasia...
Anche la Meloni, come Salvini, tenne
dritta la barra sui "valori eticamente sensibili" e, anche
sull'invasione islamica e sulla sicurezza, parlò lo stesso linguaggio del
leader leghista che alle continue provocazioni forzitaliote, in campagna
elettorale, rispondeva seccamente: "Sarà leader chi avrà un voto in più"...
mentre Forza Italia, nel suo blaterare, assicurava che l'Europa e i mercati (il
Mercato, questa immonda creatura a cui gli eurocrati vorrebbero dare vita e
perfino un'anima: "Ora Mercati respirano" oppure "I Mercati
soffrono"...) sarebbero stati garantiti dalla presenza del Cavaliere e di
Tajani… che il centrodestra avrebbe dovuto abbandonare le idee
"populiste" e "sovraniste" di Lega e FdI e diventare una
forza "moderata", "liberale", "europeista",
"antipopulista"... insomma l'opposto di quello che chiedevano gli
elettori che infatti premieranno la Lega a discapito di Forza Italia che fece
come i Pifferi di Montagna : "Andati per suonare... furono suonati".
Il resto, cari amici lettori, è cronaca
: il Governo fatto con il M5S (altrimenti non saremmo tornati al voto ma al
Governo sarebbero andati i tecnici eurocrati alla Monti... era già in panchina
il menagramo Cottarelli) e — dopo mille inciampi, dopo l'ostracismo nei
confronti di un personaggio come Savona, dopo le "bizze"
mattarelliane, dopo le minacce dell'Europa che aveva la spudoratezza, abituata
con le sinistre, di metter bocca pesantemente sulle nostre questioni interne,
nonostante il fuoco "amico", tremendo, delle truppe in rotta di quello
che rimaneva Forza Italia ai cui esponenti non è rimasto altro che la rabbia e
la bile... per la vittoria leghista (meritatissima) — Salvini riuscirà a siglare
un patto con il M5S e a formare un Governo.
In settanta giorni di Governo —
nonostante abbia, praticamente TUTTI contro: da Forza Italia, alla Massoneria;
dalle banche alle Sinistre; dalle lobby gay bergogliana capeggiata da Bassetti,
Ricca, Paglia e Galantino fino ai centri sociali; dall'EU e l'ONU ai banditi
delle ONG; dai sindacati alle macerie delle (ex) associazioni cattoliche; dalla
Magistratura ai rottami democristiani — Salvini è riuscito a fare quello che,
mai, nessuno, era riuscito a fare: ha fermato, come aveva promesso, con estremo
coraggio, senza tante chiacchiere, con determinazione e fermezza, l'invasione
extracomunitaria che — secondo le intenzioni di Soros e compagni — avrebbe
dovuto effettuare quella "sostituzione etnica" per creare nuovi
schiavi...
I Cinque Stelle stanno mantenendo il
patto stipulato con la Lega e, almeno, siamo sicuri — dopo le ferme
dichiarazioni del Ministro della Famiglia Fontana — che, almeno per il momento,
verranno fermate le pazzie contronatura del "gender" e verrà bloccata
la deriva eutanasiaca, mentre verrà effettuata una politica per la famiglia.
Anche il reddito di cittadinanza, se coniugato con una saggia politica di
abbassamento delle tasse, sarà un forte incentivo per la "ripresa" di
quelle famiglie e di quei tanti giovani disoccupati non per colpa loro e che le
sinistre e i forzitalioti chiamano, spregiativamente, "fannulloni".
Salvini che, instancabilmente gira per
lungo e per largo l'Italia, avrà certo notato l'entusiasmo per la sua politica
di fermezza... del resto i sondaggi che portano la Lega ad essere il primo
partito con oltre il trenta per cento dei voti stanno a dimostrazione di quanto
detto. Nella (ex) rossa Toscana — grazie al traino del Carroccio — sono state
espugnate, negli ultimi turni elettorali alcune città, molte delle quali
roccaforti storiche della sinistra come Massa, Pisa, Pistoia, Siena,
Grosseto... la Regione Toscana, con il vento in poppa della Lega, l'entusiasmo
dei suoi sostenitori… dovrebbe avere le ore contate... visto che non c'è più
Verdini con i suoi lacchè a "fare le liste" per far perdere il
centrodestra.
Le previsione sono buone. Ma,
attenzione, ci siamo accorti che la Lega (e anche FdI) sono cosa ben diversa da
Forza Italia? I primi si richiamano a una loro storia, non rifiutano la
politica di fermezza, l'etichetta di "destra", mentre rifiutano il
servilismo nei confronti dell'Europa... Forza Italia è un partito filoeuropeo,
prono di fronte alla Signora Merkel (quella che, un tempo, Berlusconi definì
"Culona") e alle "sciatiche" di Juncker... gente che,
giornalmente, ti spara addosso dalle colonne dei quotidiani berlusconiani e
dalle TV di Mediaset... l'unica preoccupazione del Berlusca, l'ex orchestrale
della Flotta Lauro, è quella delle sue aziende e lo ha dichiarato, papale,
papale : "Hanno annunziato misure sui tetti pubblicitari che farebbero
chiudere Mediaset il giorno dopo"... il programma forzitaliota è tutto
qui.
Se avessi l'autorità e l'autorevolezza
di dare consigli a Salvini, gli direi di non presentarsi alle elezioni prossime
con il partito di plastica di Silvio Berlusconi ma con FdI della Meloni e gli
porterei due esempi, strapaesani se volete, alla Domenico Giuliotti, quello di
"Pensieri di un Malpensante": scrive un amico (E.M.) che è stato a
lungo dirigente di AN: "Ho finito nel 2000 il mio impegno politico, ho
lasciato la mia tessera e il mio ruolo di coordinatore del Collegio 6 di AN. Ho
seguito attentamente i passi della Lega Nord, mi sono "risvegliato"
con Matteo Salvini, il Capitano, ma non mi rimetterei mai tra le p... e ex
forzisti (ovvero ex DC,PSI, PLI...) e non prendiamoci più in giro con il
"turarci il naso" o "il dover comprendere"... Non voterò
più inciuci, né terrò tessere ove vi siano tali figuri in mezzo. Preferirei
allearmi con gli ex di Rifondazione..."
Potrei assicurare che questo è il
ritornello che tutti ripetono.
Nelle ultime elezioni il successo della
Lega è stato clamoroso — come già abbiam detto — in tutta la Toscana, alle
grandi città espugnate, si sono aggiunti decine e decine di piccoli paesi dove
la Lega ha vinto o ha avuto un piazzamento ottimale. Qui, nel mio "chiaro
Mugello", dove D'Annunzio vide "fiorir bianco" l'asfodelo, si
tenevano le elezioni amministrative in un paese, Marradi, famoso, tra l'altro,
per aver dato i natali al poeta Dino Campana.
Mi ero permesso di consigliare un amico,
dirigente leghista, di non fare "ammucchiate"... mi erano giunte agli
orecchi voci che "suonavano a morto" per la Lega se mai si fosse
alleata con Forza Italia proprio in quel di Marradi... naturalmente i miei
consigli furon vani, anzi... mi sembrò perfino che ci si ingegnasse per fare il
contrario... a Marradi c'era un candidato fedele alla linea berlusconiana
(delle persone io ho il massimo rispetto e certo non addosso a loro certe colpe
politiche!) legato all'ex Ministro Brunetta (e tutti sanno quanto Brunetta stia
sulle scatole a tutti). Insomma ammucchiata fu e la coalizione di cdx crollò
tanto che non prese neanche i voti che la Lega aveva preso, da sola, alle
consultazioni precedenti (prima del suo exploit)... insomma il PD (che a
Marradi non "raccattava palla" e alle elezioni era, in genere, sempre
battuto) ha preso l'86% — dicesi ottantasei per cento — vincendo alla grande...
una sconfitta epica per la Lega. Ci disse mesi dopo un amico marradese
simpatizzante della Destra che molti, lui compreso, avevano preferito votare
per il Pd piuttosto che per Forza Italia... tanto era l'avversione per il
partito di Berlusconi...
Piccola politica questa, certamente, ma
provate a domandare agli elettori propensi a premiare Salvini — molti dei quali
provenienti, come, onestamente, ha ammesso Bersani, da Sinistra — se lo
voterebbero lo stesso in una coalizione con Forza Italia... e poi venitemelo a
dire.
PUCCI CIPRIANI