È uscito, per i tipi
dell'editore Marco Solfanelli, il nuovo numero di "Controrivoluzione” (n. 130 - Anno 30° - Aprile-Dicembre 2019 - Euro 6,00), l'Organo ufficiale dell'ANTI 89,
fondato e diretto da Pucci Cipriani
(Vice Direttore Ascanio Ruschi), la rivista principe della Tradizione
cattolica che ha tanti illustri nomi nel suo comitato scientifico: Neri
Capponi, Università di Firenze - Giudice del Tribunale Ecclesiastico (+) -
Francesco Dal Pozzo d'Annone, Ordinario di Filosofia del Diritto, Università di
Perugia - Massimo de Leonardis, Ordinario di Storia delle Relazioni
Internazionali, Università Cattolica - Roberto de Mattei, Docente
Universitario, Presidente della Fondazione Lepanto - Patrizia Fermani, Docente
emerito di Diritto Penale, Università di Padova - Alessandro Giorgetti,
Ordinario di Zoologia, Università di Firenze - Marco Sabbioneti, Docente di
Diritto Medievale e Romano, Dipartimento Scienze Giuridiche, Università di
Firenze - Andrea Sandri, Docente Università Cattolica di Milano - Piero
Vassallo, Docente emerito di Teologia della Facoltà Teologica dell'Italia Nord.
Apre questo numero l'editoriale
del Direttore Pucci Cipriani: "A cinquant'anni dalla Riforma liturgica: la
Tunica stracciata" che, in questo cinquantenario, ricorda lo scrittore
Tito Casini che fu uno dei primi "combattenti" la buona battaglia
contro la Riforma liturgica di Paolo VI, che attaccò violentemente nel libro
"La Tunica stracciata" la riforma di Paolo VI del Messale Romano,
paragonando l'antica liturgia romana alla Tunica inconsutile di Gesù strappata
dai "novatori", mentre la soldataglia romana non ebbe il coraggio
stracciare quella veste e se la giocò a dadi.
Il Direttore Pucci Cipriani
ricorda che Tito Casini non fu soltanto un esteta e un poeta, ma un
teologo e non vedeva nella riforma
liturgica solo un "genocidio culturale" ma un pericolo gravissimo per
la fede: "La nuova Messa — scriveva Tito Casini — non è eretica ma forse
peggio, "equivoca", flessibile in diversi sensi, flessibile a libertà
individuale, che diviene così la regola e la misura di ogni cosa ... l'eresia
formale e chiara è un colpo di pugnale, l'equivoco è un lento veleno..."
Il professor Roberto de Mattei
scrive un articolo assai interessante su "La fedeltà della Città di Roma
alla Messa di sempre": ricorda la lunga battaglia in difesa della Messa
tradizionale, a cominciare dalla benemerita associazione "Una Voce"
romana fondata nel 1966, con Presidente il Duca Caffarelli e Vice Presidente il
poeta Eugenio Montale; de Mattei ricorda i difensori del Sacro Rito: i
cardinali Ottaviani e Bacci, quindi il Card. Stickler, gli oltre cento firmatari
di un "manifesto" nel 1971 che chiedeva alla Santa Sede il ripristino
della liturgia latina, tra i quali si leggono, ad esempio, nomi famosi come:
Romano Amerio, Marcel Brion, Jorge Luis Borges, Agatha Christie, Henri de
Montherlant, Augusto Del Noce, Robert Graves, Graham Green, Julien Green, Nino
Rota, Mario Luzi, Malcolm Mudderidge e tanti altri.
Eroici anche i sacerdoti che
celebrarono la Messa di sempre nelle varie chiese: "Nella città eterna dal
1969 ad oggi la MessaTradizionale è sempre stata celebrata, da numerosi
sacerdoti, incardinati nella Diocesi, o di passaggio dalla Città eterna".
Il filosofo Giovanni Tortelli
("L'altra faccia della politica") difende, dottrina alla mano, la
Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria dell'Italia fatta da Matteo Salvini
e infatti "Quelle (sue) parole, al di là della loro intima autenticità
sulla quale non è dato e non importa indagare, sono importanti perché parlano
di una presenza di Dio nel mondo" eppure a cominciare dalla stampa
laicistica anche "Tutto il laicato — compreso l'ormai essiccato episcopato
militante agli ordini di Papa Francesco — censurò l'affidamento di Salvini come
eco di un vieto conservatorismo d'altri tempi". Giovanni Tortelli conclude
il suo pregnante saggio riportando le parole di T.S. Eliot (1888-1965):
"Un cittadino europeo può
non credere che il cristianesimo sia
vero, eppure tutto quello che dice e fa scaturisce dalla cultura cristiana di
cui è erede. Se il cristianesimo se ne va, se ne va tutta la nostra cultura. E
allora voi dovrete ricominciare faticosamente da capo e non potrete indossare
una cultura già fatta..."
Un altro filosofo Lorenzo
Gasperini, in questo numero della rivista, ripropone il suo applauditissimo intervento
("Dalla negazione dell'ordine naturale all'aberrazione del Forteto: il
filo rosso della sinistra"), tenuto nell'ormai famoso Convegno che si
tenne a Bergamo il 30 novembre 2019, sul tema "Da Barbiana a
Bibbiano", con la partecipazione del Direttore di
"Controrivoluzione" Pucci Cipriani, il Commissario del Forteto Jacopo
Marzetti, il Consigliere Comunale di Bergamo
Filippo Bianchi e il Vice Direttore de "La Verità" Francesco
Borgonovo, autore, insieme a Rossitto, del libro "Bibbbiano: i fabbricanti
di mostri".
Secondo Lorenzo Gasperini la
Sinistra rivendica l'antico motto del Serpente, il "Non serviam" ovvero "la libertà dell'uomo è che
l'uomo sia Dio", cioè, in ultima analisi, la gnosi e, scrive Gasperini:
"… fuor di analogia biblica: l'uomo è davvero libero di poter produrre un
bambino come vuole e quando vuole, grazie alla potenza del proprio spirito
prolungata nella tecnica, l'uomo è davvero libero di poter decidere della
propria vita e della propria morte
quando vuole, nel poter amare chi vuole, e come vuole (anche i
bambini?), nel poter esser padre e madre come vuole indipendentemente dalla
propria determinazione fisica e sessuale (il "Gender", n.d.r) ... dietro
fatti come quelli del Forteto e di Bibbiano, vediamo sempre l'ombra
dell'ideologia della sovversione dell'ordine naturale (...) che oggi si riassume
nelle parole "love is love" , l'amore è amore..."
La professoressa Patrizia
Fermani nel suo saggio "A cosa mira
la deportazione africana" affronta il tema dell'immigrazione che, in
questi ultimi giorni sembra passato in secondo piano (ma purtroppo, presto,
tornerà in primo piano in tutta la sua drammaticità). Secondo la Docente
emerita dell'Università di Padova, questa "deportazione" mira ad
annientare l'identità di un popolo e quindi "per annientare
definitivamente un popolo è necessario distruggere anche quella sua identità
culturale capace di rimanere in vita e risorgere attraverso la memoria..."
Oggi, da noi, sta avvenendo una
"sostituzione di popolo" e "parlare di sostituzione di popolo di
fronte a questo fenomeno non è di certo una iperbole se in qualunque quartiere
cittadino ... i bambini iscritti
all'asilo risultano già per il cinquanta per cento stranieri di provenienza
extraeuropea". Insomma, per l'autrice del saggio, l'invasione del nostro
Paese è voluta da quei "Poteri sovranazionali" che tendono a creare
il Nuovo Ordine Mondiale, abbattendo ogni identità culturale in quanto "in
un piano di globalizzazione imperialistica, ogni cultura ricca di tradizione e
capace di tenere vivo lo spirito critico, nonostante la massificazione già
avvenuta in via mediatica e pedagogica, e le imposizioni del pensiero unico,
può, anche se in via residuale,
rappresentare una pietra d'inciampo."
Lo storico Fulvio Izzo, il non
dimenticato autore del best seller "I lager dei Savoia" (Ed. Controcorrente,
Napoli 1999), pubblica un suo saggio su "Maria Sofia di Borbone: una
resistenza aspra e inpietrata, abitando l'esilio" ripercorrendo la vita di
quella che fu l'eroica "Signora del Sud" e che a fianco del Re
Francesco di Napoli fu sugli spalti di Gaeta,
chiamata dai soldati "a bella guagliona nosta", e intanto
"curava i feriti e gli ammalati, continuando ad assisterli incurante del
contagio quando si diffuse l'epidemia del tifo, incoraggiava alla lotta,
mostrando coraggio, risolutezza, dividendo i pericoli, le privazioni e i disagi
dell'intera guarnigione e rinunciando a privilegi e comodità."
Poi Izzo narra della caduta di
Gaeta, quindi l'amaro esilio, la solitudine che, però non la piegheranno e sarà
lei a tentare, ahimè invano, la "Riconquista" del Regno con una
"volontà d'acciaio", infatti
Neully- sur - Seine, dove si trasferisce dopo la morte del Re, diventerà
la "centrale operativa dell'aspra e interminata volontà cospirativa
legittimista"; e c'è Lei, "a bella guagliona nosta" dietro
all'attentato di Re Umberto da parte dell'anarchico Bresci, non dimenticando
dell'infame e sanguinosa guerra di conquista portata dai Savoia al Regno del
Sud: "ferma nella convinzione della opportunità dell'innaturale sposalizio
con le forze rivoluzionarie... non esita dunque (1914, n.d.r.) a schierarsi con
i neutralisti italiani, e questa ennesima scelta le costa l'allontanamento
dalla Francia... l'ultima, instancabile battaglia continua comunque da Monaco,
dove la regina fissa la propria residenza del 1914".
Una storia fino ad ora
sconosciuta che, grazie a Fulvio Izzo, balza ora alla ribalta del
"revisionismo", inteso nel senso più vero e nobile del termine.
Un saggio magistrale quello di
Dario Pasero, che presenta la seconda e ultima puntata (la prima parte
pubblicata sul n. 129) di "Testimonianze letterarie su "Branda"
e Giacobini in Piemonte negli anni 1798-1801" , estremamente interessante
per chi segua la storia delle Insorgenze Italiane antigiacobine che sono espressione
genuina del sentire nazionale degli italiani di allora, di un concetto di
patria e di nazione diversi, che l'ideologia moderna rinnega e combatte, la
Patria, per intendersi, come l'intendeva Monsieur Charette: "La nostra
patria sono i nostri villaggi, i nostri
altari, le nostre tombe, tutto ciò che i nostri padri hanno amato prima di
noi..."
Francesco Atria, Consigliere
Comunale nel Mugello dove operò il Fiesoli nel famigerato "lager
rosso", intervista Sergio Pietracito, Presidente dell'Associazione vittime
del Forteto e, in questa intervista, i fatti raccontati confermano quello che
Lorenzo Gasperini ha spiegato nel suo saggio, ovvero l'esistenza di sette
gnostiche (Il Forteto, Bibbiano, etc.) che tendono alla disgregazione della
famiglia naturale.
Infine le recensioni con la
presentazione della rivista "Fides Catholica" (rivista.fidescatholica@gmail.com)
... che vide gli albori nel 2006, semestrale di apologetica e teologia diretta
dal professor Corrado Gnerre, quindi recensione ai libri di P. Serafino M. Lanzetta:
"Semper Virgo. La Verginità di Maria come forma" (Casa Mariana
Editrice Frigento - cm.editrice@gmail.com); Elisabetta Frezza: "Malascuola.
'Gender' affettività, emozioni: il sistema educativo per abolire la ragione e
manipolare i nostri figli” (Casa
Editrice Leonardo da Vinci); Rodolfo de
Mattei "Gender diktat. Origine e conseguenze di una ideologia totalitaria”
(Solfanelli, Chieti 2014).
Fin qui
"Controrivoluzione". Vorrei però annunziare che, sempre per i tipi
dell'Editore Solfanelli, è uscito un volume al quale tengo particolarmente ovvero l'opera di Duilio Marchesini
(recentemente scomparso) e di Giancarlo Scafidi: "Nati per combattere. Dalla
'Sapienza' a 'Regina Coeli'” ovvero una testimonianza stupenda di chi il
Sessantotto lo vince dalla parte opposta della barricata, in difesa della
Tradizione cattolica... una pagina di storia sconosciuta ai più meritatamente
riportata alla luce da due "eroi cristiani di allora", un'opera su
cui tornerò prossimamente e che speriamo, finita la quarantena, di poter
presentare al pubblico e, in special modo ai giovani, perché ne traggano non
solo la conoscenza di un periodo storico
ma un insegnamento per il presente.
Corradino Corsini
Nessun commento:
Posta un commento