La
ricerca e lo sviluppo del metodo scientifico inteso quale chiave per
comprendere l'ordinamento del creato rappresentano esigenza e dovere profondo
dei religiosi esaminati nell'interessante pubblicazione di Francesco Agnoli e
Andrea Bartelloni “Scienziati in Tonaca” la cui prima edizione del 2013 vede
oggi una nuova versione, riveduta ed ampliata che va a coprire una breve
disamina della vita e delle opere di diciannove religiosi, alcuni più
importanti, altri meno conosciuti, impegnati nello studio e nell'osservazione
scientifica del mondo e dell'universo e nella definizione dei più importanti
parametri che andranno a costituire il fondamento delle diverse scienze, dalla
fine del medioevo fino ai giorni nostri.
Per
questi religiosi lo studio della natura rappresenta un atto d'amore verso il
Creatore; in essi la conoscenza approfondita dell'Opera Divina, in tutte le sue forme, così come dei
meccanismi fisici e biologici che regolano l'esistenza della materia creata è
necessità teologica, fondamento di fede, preghiera, ragione stessa di vita.
Così
dal quattordicesimo secolo di Nicola Oresme, Vescovo di Lisieux, filosofo,
fisico, matematico e astronomo, fino agli inizi del ventesimo secolo con Padre
Georges Edouard Lemaitre, fisico ed astronomo, anticipatore della teoria del
Big Bang, passando attraverso l'opera di grandi ricercatori quali il Cardinal
Nicola Cusano, astronomo, matematico e filosofo naturale, il canonico Niccolò
Copernico, estensore dell'eliocentrismo e del calendario gregoriano, gli
astrofisici Padre James Bradley e Don Giovan Battista Guglielmini, Don Leonardo
Garzoni, teologo e studioso di magnetismo, fino ai biologi, botanici,
naturalisti e genetisti Lazzaro Spallanzani, Bonaventura Corti, Jean Baptiste Carnoy, Luigi Galvani, Gregorio
Mendel, Don Giacomo Bresadola ed agli studiosi di mineralogia e sismologia
Padre René-Just Hauy, sant'Alberto
Magno, Padre Andrea Bina, Don Timoteo Bertelli, la storia e l'evoluzione della
scienza moderna e lo strutturarsi del metodo scientifico di studio delle
diverse discipline acquista forma e sostanza sempre permeata di profonda fede
religiosa in inscindibile e feconda interazione.
Teologia
e Fede sono le luci- guida di quei religiosi alla gioiosa scoperta dell'intera
Opera Divina, che fanno della concezione cristiana della natura, come afferma
Don Giuseppe Tanzella-Nitti, radio-astronomo e cosmologo presso il Consiglio
Nazionale delle Ricerche e l'Osservatorio Astronomico di Torino, un fattore di
sviluppo del pensiero scientifico, dai tempi del Logos Cristiano di
Sant'Agostino in poi.
L'uomo
creato ad immagine e somiglianza di Dio ha così la possibilità di rimirarne,
estasiato e riconoscente, l'Opera, e l'ordine nel quale le cose create
esistono: il cosmo, quindi, come riflesso di Dio.
Non
a caso, infatti, matematica e astronomia rappresentano, per molti “Scienziati
Religiosi” trattati nel libro di Agnoli e Bartelloni un binomio inscindibile
necessario allo studio e alla comprensione dell'universo e delle sue proprietà
ed alla rappresentazione delle leggi che lo regolano. Il mondo fisico è stato
creato come “matematizzabile”: si tratta del linguaggio, secondo John
Polkinghorne, con il quale il creato entra in contatto con l'uomo, e gli parla.
Per
Don Tanzella-Nitti, allora, La teologia diventa lo strumento, la chiave di
lettura per mezzo della quale si sviluppa, attraverso la conoscenza
scientifica, la nostra visione filosofica della natura.
E'
il “Credo in un solo Dio, creatore del cielo e della terra” che ci pone di
fronte all'estensione, alla dinamica e alla bellezza del cosmo visto attraverso
la scienza moderna.
Francesco Agnoli
Andrea Bartelloni
SCIENZIATI IN TONACA
La fontana di Siloe, Torino 2018
p. 154, Euro 14.50
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