martedì 15 maggio 2018

Recensione: Francesco Agnoli e Andrea Bartelloni, "Scienziati in tonaca" (di Luca Ferruzzi)


La ricerca e lo sviluppo del metodo scientifico inteso quale chiave per comprendere l'ordinamento del creato rappresentano esigenza e dovere profondo dei religiosi esaminati nell'interessante pubblicazione di Francesco Agnoli e Andrea Bartelloni “Scienziati in Tonaca” la cui prima edizione del 2013 vede oggi una nuova versione, riveduta ed ampliata che va a coprire una breve disamina della vita e delle opere di diciannove religiosi, alcuni più importanti, altri meno conosciuti, impegnati nello studio e nell'osservazione scientifica del mondo e dell'universo e nella definizione dei più importanti parametri che andranno a costituire il fondamento delle diverse scienze, dalla fine del medioevo fino ai giorni nostri.
Per questi religiosi lo studio della natura rappresenta un atto d'amore verso il Creatore; in essi la conoscenza approfondita dell'Opera  Divina, in tutte le sue forme, così come dei meccanismi fisici e biologici che regolano l'esistenza della materia creata è necessità teologica, fondamento di fede, preghiera, ragione stessa di vita.
Così dal quattordicesimo secolo di Nicola Oresme, Vescovo di Lisieux, filosofo, fisico, matematico e astronomo, fino agli inizi del ventesimo secolo con Padre Georges Edouard Lemaitre, fisico ed astronomo, anticipatore della teoria del Big Bang, passando attraverso l'opera di grandi ricercatori quali il Cardinal Nicola Cusano, astronomo, matematico e filosofo naturale, il canonico Niccolò Copernico, estensore dell'eliocentrismo e del calendario gregoriano, gli astrofisici Padre James Bradley e Don Giovan Battista Guglielmini, Don Leonardo Garzoni, teologo e studioso di magnetismo, fino ai biologi, botanici, naturalisti e genetisti Lazzaro Spallanzani, Bonaventura Corti,  Jean Baptiste Carnoy, Luigi Galvani, Gregorio Mendel, Don Giacomo Bresadola ed agli studiosi di mineralogia e sismologia Padre René-Just Hauy,  sant'Alberto Magno, Padre Andrea Bina, Don Timoteo Bertelli, la storia e l'evoluzione della scienza moderna e lo strutturarsi del metodo scientifico di studio delle diverse discipline acquista forma e sostanza sempre permeata di profonda fede religiosa in inscindibile e feconda interazione.
Teologia e Fede sono le luci- guida di quei religiosi alla gioiosa scoperta dell'intera Opera Divina, che fanno della concezione cristiana della natura, come afferma Don Giuseppe Tanzella-Nitti, radio-astronomo e cosmologo presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l'Osservatorio Astronomico di Torino, un fattore di sviluppo del pensiero scientifico, dai tempi del Logos Cristiano di Sant'Agostino in poi.
L'uomo creato ad immagine e somiglianza di Dio ha così la possibilità di rimirarne, estasiato e riconoscente, l'Opera, e l'ordine nel quale le cose create esistono: il cosmo, quindi, come riflesso di Dio.
Non a caso, infatti, matematica e astronomia rappresentano, per molti “Scienziati Religiosi” trattati nel libro di Agnoli e Bartelloni un binomio inscindibile necessario allo studio e alla comprensione dell'universo e delle sue proprietà ed alla rappresentazione delle leggi che lo regolano. Il mondo fisico è stato creato come “matematizzabile”: si tratta del linguaggio, secondo John Polkinghorne, con il quale il creato entra in contatto con l'uomo, e gli parla.
Per Don Tanzella-Nitti, allora, La teologia diventa lo strumento, la chiave di lettura per mezzo della quale si sviluppa, attraverso la conoscenza scientifica, la nostra visione filosofica della natura.
E' il “Credo in un solo Dio, creatore del cielo e della terra” che ci pone di fronte all'estensione, alla dinamica e alla bellezza del cosmo visto attraverso la scienza moderna.




Francesco Agnoli
Andrea Bartelloni
SCIENZIATI IN TONACA
La fontana di Siloe, Torino 2018
p. 154, Euro 14.50

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