lunedì 1 agosto 2016

RENZICIRICORDEREMO. La nostra battaglia in difesa dei principi non negoziabili (Editoriale di Pucci Cipriani)

Ricordo un grande cartello issato in mezzo alla marea di persone (si parlò di due milioni) durante il Family Day del maggio scorso: RENZICIRICORDEREMO! Giunsero a Roma centinaia di migliaia di persone da tutta Italia per radunarsi ai Fori Imperiali, in una imponente manifestazione in difesa del matrimonio uomo-donna, nonostante che dal Vaticano si remasse contro abbracciando la “linea ranheriana” di mons. Galantino.
Il Capo del Governo fece arroganti dichiarazioni in cui, a priori, diceva che, comunque fosse andata la manifestazione “pro familia” la legge sui matrimoni pederastici sarebbe comunque passata. I parlamentari così detti cattolici (Alfano, Lupi, Formigoni, Pierferdy Casini e gente simile, tanto per non fare nomi) promisero barricate in Parlamento... poi non solo non fecero barricate ma, addirittura, votarono a favore del matrimonio sodomitico e del sovvertimento dell’ordine naturale, visto anche che ormai, anche gran parte dei “Pastori” della Chiesa erano passati, armi e bagagli, in campo radicalprotestante, seguiti da alcune potenti associazioni “ex cattoliche” come CL, il cui “trasbordo ideologico” è sotto gli occhi di tutti.
Insomma in Italia si è instaurata, come dimostra “ad abundantiam” in questo stesso numero, la nostra Elisabetta Frezza, una “dittatura omosessualista” per cui: «gli individui che si riconoscano in orientamenti sessuali deviati devono riuscire a guadagnarsi nella pubblica opinione anch’essi la qualità di vittime discriminate, a creare il mito della minoranza oppressa. Capace di far scattare poi la pretesa di un intervento correttivo e rieducativo sulla collettività sulla base, appunto, di quel distorto egualitarismo che vorrebbe stabilita per legge l’identità dei diritti, soprattutto a disparità di condizioni.»
In altre parole siamo alle “leggi speciali” per i “reati di opinione”, grazie a un Parlamento che, in maggioranza, si trova a sostenere un governo che non ha avuto neanche “un’opposizione di sua maestà” e che si regge sull’inciucio fatto da Berlusconi, tramite il sensale Verdini, con il Patto del Nazareno. In questi ultimi anni, nella nostra società, è avvenuta una vera e propria “rivoluzione antropologica” senza che nessuno — onore a quelle esigue e nobili minoranze cattoliche che, spes contra spem, restano fedeli alla Fede e alla Dottrina di sempre, come la sentinella di Pompei — si opponga.
È passato il matrimonio pederastico che permette di “acquistare” figli all’estero, come hanno fatto rappresentanti della sinistra, continua la fecondazione eterologa, continua, non si arresta la strage fatta dalla criminale legge 194 sul delitto di aborto, il Parlamento — salvo rare eccezioni, una diecina di parlamentari — ha varato una legge sul così detto “divorzio breve”, come avveniva ai tempi della Rivoluzione francese, sono in cantiere, come abbiamo detto, “leggi speciali” con le quali si commineranno anni di carcere a chi non usi un linguaggio “politicamente corretto” come già aveva preconizzato Orwell nel suo “Marzo 1984”... e poi bambini in provetta, scambio di embrioni, manipolazioni genetiche mentre ci si sta preparando a portare in Parlamento la legge sull’eutanasia che sarà un modo come un altro per risolvere il problema degli anziani, degli handicappati, degli spastici... con il pretesto di mettere fine a inutili sofferenze come insegnava il maestro di questa gente : il dottor Goebbels!
A tutto questo aggiungiamo la teoria del gender — che verrà fatta a scuola come materia di obbligo, già auspicata e propagandata dall’allora ministro Elsa Fornero — per cui non ci saranno più i due sessi uomo donna, ma potrà scegliere il bambino, con il tempo, nell’ampio ventaglio LGTB (Lesbica - Gay - Trans - Bisex).
Allora tutte le nostre battaglie saranno inutili? No, oggi più di ieri, è importante la nostra coerente testimonianza : cerchiamo di togliere i nostri figli dal Moloch dello Stato con la formazione di scuole parentali o, almeno, con la vigilanza su quello che verrà fatto a scuola dove vedremo truppe di psicologi, sociologi, pitonesse e ciarlatani simili, gettarsi all’arrembaggio, per corrompere gli animi e le menti dei nostri ragazzi, con la scusa di una “nuova educazione”. Del resto lo stesso sta già avvenendo nel giornalismo, dove il Capo del Governo ha occupato tutte le testate televisive e giornalistiche, mentre l’Ordine dei Giornalisti ha reso obbligatori “corsi di rieducazione”, pena l’espulsione, in alcuni casi affidati a esponenti del sessantotto, come la figlia lesbica di un noto cantante.
Ora più che mai la nostra battaglia è importante, come è importante che viva questa testata che documenta i nostri lettori su temi di cui nessuno vuol parlare. A dicembre ci sarà il referendum per il NO che permetterà di mandare a casa questo governo liberticida e andare finalmente a libere elezioni, mettendo in soffitta, per sempre, questa legge elettorale fatta, a suo tempo, per favorire il PD che era sulla cresta sull’onda e, poi, diventata un boomerang per cui, con il 25 per cento dei voti, si prende “tutto”... e siccome ora i “grillini” sono in testa prenderebbero tutto loro. E per i prossimi venticinque anni saremmo soggiogati da una dittatura giacobina.
Dunque teniamo a mente quel cartello del Family Day:
 RENZICIRICORDEREMO.
E diciamo NO a queste false riforme e soffermiamoci sul disastro morale in cui siamo, anche e soprattutto, per colpa di questo Governo, che nessuno ha votato, al servizio dei “poteri forti” del mondialismo. Ricordiamoci che una vittoria del NO darebbe la spallata a questa gente e, soprattutto, a quei traditori, a quei Quisling, che si affiancarono, saltando il fosso, al Capo del Governo radicalcomunista e che ancora hanno il coraggio di farsi chiamare “cattolici”, nonostante abbiano fatto invadere, e continuino a farlo ancora, la nostra Patria da orde di clandestini che ci sottometteranno alla barbarie dell’Islam.

domenica 31 luglio 2016

Controrivoluzione n. 125 (Maggio-Agosto 2016)

Controrivoluzione
n. 125 (Maggio-Agosto 2016)



Editoriale: RENZICIRICORDEREMO
La nostra battaglia in difesa dei principi non negoziabili
di Pucci Cipriani

IL «BUON PROFUMO DI CRISTO» DELLA CHIESA DI UN TEMPO
di Massimo de Leonardis

COSA FU L’INSORGENZA CONTRORIVOLUZIONARIA ITALIANA
di Massimo Viglione

FRANCESCO II DA GAETA ALL’ESILIO (1861-1894)
di Roberto de Mattei

IL PICCOLO AYLAN E IL PAPATO DEL NUOVO ORDINE MONDIALE
di Roberto Dal Bosco

LA DITTATURA OMOSESSUALISTA NELLA RIVOLUZIONE ANTROPOLOGICA
di Elisabetta Frezza

MISTERI E SEGRETI NELLA SCIA DEL SESSANTOTTO
di Luciano Garibaldi

RECENSIONI

INTERVENTI


[ISBN-978-88-7475-822-7]

Pagg. 64 - € 6,00 

giovedì 9 giugno 2016

Presentazione a Milano della rivista CONTRORIVOLUZIONE

Giovedì 16 giugno 2016, alle ore 21:30

presso il Presidio Milano
Piazza Aspromonte n. 31 - MILANO

presentazione della rivista CONTRORIVOLUZIONE



Interverranno:

PUCCI CIPRIANI (direttore della Rivista)

LUCIANO GARIBALDI

PAOLO DEOTTO

GUIDO SCATIZZI

giovedì 5 maggio 2016

Presentazione a Prato della rivista CONTRORIVOLUZIONE

Giovedì 12 maggio 2016, alle ore 21,30


presso la Parrocchia del Sacro Cuore 

via Silvestri n. 11 accanto al Liceo "Cicognini"

di PRATO


presentazione del n. 124 di CONTRORIVOLUZIONE


diretto Pucci Cipriani




Introduzione di Guido Scatizzi, Redattore di "Riscossa Cristiana"


Interventi del parroco, lo storico Prof. don Enrico Bini, di Lorenzo Gasperini e Cosimo Zecchi.

sabato 2 aprile 2016

Memoriae tradere. Controrivoluzione: storia di una rivista che ha fatto la storia della Tradizione in Italia


Presentazione a Firenze della rivista CONTRORIVOLUZIONE

Giovedì 7 APRILE 2016, alle ore 17:00

presso l'Auditorium del Consiglio Regionale della TOSCANA
Via Cavour n. 4 - FIRENZE

presentazione della rivista CONTRORIVOLUZIONE




Saluti

GIOVANNI DONZELLI
Presidente del Gruppo Consiliare Fratelli d'Italia

COSIMO ZECCHI
della Comunione Tradizionale


Intervengono

MASSIMO VIGLIONE
Storico, docente universitario

GIOVANNI TORTELLI
Filosofo, saggista


Parteciperanno Pucci Cipriani e l'editore Marco Solfanelli

venerdì 1 aprile 2016

CONTRORIVOLUZIONE Dagli spalti di Civitella: per Dio, la Patria, il Re (Editoriale di Pucci Cipriani)

Son trascorsi — e me ne accorgo anche dalle fotografie, ormai ingiallite — ventotto anni da quando, nel 1988, dopo un mio soggiorno in Francia, a Parigi, un anno prima del bicentenario della Rivoluzione Francese, presi contatto con il giornalista François Brigneau, Presidente del Comitato ANTI 89 francese, formatosi per ricordare i crimini della Rivoluzione, ansioso di formare anche in Italia un Comitato per ricordare quella data e, soprattutto, quell’eroica Guerra della Vandea in cui si vide sterminato un popolo che era insorto, in armi, in nome del Trono e dell’Altare. Un motivo anche per ricordare, qualche anno dopo, la Grande Insorgenza antigiacobina italiana del 1799 contro i francesi — quella davvero unitaria, fatta in nome della Fede e della Libertà, non contro la Fede che era il cemento delle popolazioni della Penisola — e che lo storico Niccolò Rodolico così descrive:

«Quando i reggitori della Repubblica di San Marco, tremanti di paura alle minacce francesi, strappavano le gloriose insegne del leone alato, e supplicavano pace, i contadini del Veronese gridavano Viva San Marco! e morivano per esso in quelle Pasque che rinnovarono i Vespri. Quando sotto il cumulo di umiliazioni patite da prepotenti francesi e giacobini paesani, Carlo Emanuele avvilito abbandonava Torino, i montanari delle Alpi, i contadini piemontesi e monferrini, continuavano disperatamente la resistenza allo straniero. Quando nella Lombardia gli Austriaci si ritiravano incalzati dai Francesi, i contadini lombardi a Como, a Varese, a Binasco, a Pavia, osavano ribellarsi al vittorioso esercito del Bonaparte, sfidando la ferocia della sua vendetta. Quando il mite Ferdinando III di Toscana era licenziato dai nuovi padroni, e i nobili fuggivano, e i Girella, democratici improvvisati, venivano fuori con la coccarda tricolore, i contadini toscani insorgevano al grido di Viva Maria! Quando nelle Marche scappavano generali e soldati pontifici e il vecchio Pontefice arrestato era condotto via da Roma sua, non i Principi cattolici osarono protestare, non Roma papale insorse, ma i contadini dai monti della Sabina alle marine marchigiane caddero a migliaia per la loro fede e per il loro paese. Quando vilmente il Re di Napoli con cortigiani, ministri e generali fuggiva all’avanzarsi dello Championnet, soli, i montanari degli Abruzzi, i contadini di Terra di Lavoro, i Lazzaroni di Napoli si opposero all’invasore in una lotta sanguinosa e disperata.» (Cfr. Niccolò Rodolico, Il popolo agli inizi del Risorgimento nell’Italia Meridionale, Felice le Monnier Editore, Firenze 1926)

Ecco, teso a rivendicare, secondo la nota formula del visconte De Bonald — «i diritti di Dio rispetto a quelli dell’uomo” e a tener viva la memoria storica di quelle persone e di quei movimenti che hanno impedito alla Rivoluzione di impossessarsi dell’Italia — nacque l’ANTI 89 italiano, la cui parabola avrebbe dovuto concludersi, con la partecipazione di una delegazione di oltre duecento rappresentanti, alla manifestazione a Parigi del 15 agosto 1989 in cui centomila, assisterono, in piazza del Louvre, a una solenne Messa tradizionale celebrata, “ad memoriam” delle vittime della Rivoluzione, dall’abbé Louis Coache, sfilando, poi, in un interminabile processione, per le vie della città.
Nacque anche (febbraio 1988 - in attesa di registrazione) “Controrivoluzione”, un “bollettino” di collegamento che dal maggio dello stesso anno diverrà un trimestrale di tutto rispetto presentato, come “Organo ufficiale dell’ANTI 89”, a Roma il 13 maggio dello stesso anno durante un Convegno, organizzato, appunto, dall’ANTI 89 e dalla Fondazione Volpe, presso il Palazzo Pallavicini, alla presenza della Principessa Elvina, e con la partecipazione di François Brigneau, Pucci Cipriani, Massimo de Leonardis, Roberto de Mattei, Augusto Del Noce, Jean de Viguerie, Enrico Nistri, Julien Freund, Francesco Grisi.
Da allora “Controrivoluzione”, che ha per motto “Sub Christi Regis Vexillis militare gloriamur” (Ci gloriamo di militare sotto gli Stendardi di Cristo Re), per oltre venti anni, è uscita, sia pur con immensi sacrifici, 123 volte, fino al 2010, poi, dopo una pausa per riprendere un po’ di ossigeno (in tutti i sensi,) grazie all’impegno e alla passione dell’editore e amico Marco Solfanelli, che ha voluto affidarmi nuovamente la Direzione, riprende le pubblicazioni e le... battaglie.
Per venti anni, fino alla sua morte avvenuta nel 2015, l’ANTI 89 ha avuto, come cappellano un eccezionale sacerdote, baluardo della Tradizione, don Giorgio Maffei, che ci ha seguito nei nostri Convegni, sui nostri giornali e, finalmente, negli Incontri della Tradizione Cattolica che si tengono, ogni anno, da circa un trentennio, presso la “Fedelissima” Civitella del Tronto, gli ultimi tre giorni dell’ultima settimana di marzo. Proprio a Civitella del Tronto, ultima Roccaforte del glorioso Regno del Sud, dove un pugno di soldati e di popolani, sotto lo splendido vessillo bianco con i Gigli borbonici, si batterono, animati dal loro cappellano, il francescano p. Leonardo Zilli, prima in nome del Re, poi anche contro il volere del Re che aveva invitato alla resa, per il Trono e l’Altare, sono iniziati quei seri studi di “Revisione Storica” (i cui Atti sono stati pubblicati da “Controrivoluzione”) che hanno caratterizzato i nostri Incontri, come quelli, ad esempio: “1789 - 1989 Metamorfosi della Rivoluzione”, quindi “Dalla Malaunità alla Rovina attuale - 1991” in cui si dimostra come il cosiddetto risorgimento sia stato, in realtà, la Rivoluzione giacobina italiana, sorella di quella francese e come: «in nome dell’unità italiana venne travolto il dominio temporale dei Papi, facendosi così cadere di fronte agli occhi dei popoli il baluardo e il simbolo del potere teocentrico e ponendo il Pontificato romano sotto la soggezione e la pressione del potere laicista ed ateo... (Dunque) l’Unità d’Italia ... si inquadrava per sempre in un’ottica nazionalistica che rappresentava la negazione dell’antico e sacro concetto di Cristianità e preparava i grandi conflitti del XX Secolo.» (Cfr. C.A. Agnoli nella prolusione allo stesso Convegno), per arrivare al Convegno del 1992, fatto “in nome di Cristo, di cui Colombo fu il portatore, e della Santissima Vergine di Guadalupe, Regina delle Americhe” per demolire la “leggenda nera” della Conquista delle Americhe: “1492 - 1992: l’espansione missionaria e coloniale dell’Europa Cristiana”, e ancora gli Atti del Convegno della Tradizione del 1997: “A voi il tempo, a noi l’Eternità. Letterati e Pensatori della Controrivoluzione” ... fino al 1999 con la “Vandea Italiana” ovvero le Insorgenze controrivoluzionarie dalle origini al 1814 di cui lo storico più rappresentativo è proprio il nostro Massimo Viglione, per giungere all’Incontro di questo 2016: “1916 - 2016 centenario della morte di Francesco Giuseppe I: dall’Impero dei popoli alla dissoluzione odierna”.
Ecco “Controrivoluzione” ritorna ai nostri lettori sicura che le prossime battaglie verranno combattute con lo stesso coraggio, con la stessa abnegazione, in nome di principi immortali, ovvero in nome di Dio, della Patria e del Re.
La Gloria di Dio che ha il suo fulcro nel Diritto Naturale che è impresso nel cuore dell’uomo per cui, come dice san Tommaso: «La Legge naturale è la partecipazione della legge eterna nella creatura ragionevole» e il suo fondamento nella trasmissione della Dottrina di sempre: “Tradidi quod et accepi”.
La Patria, intesa non giacobinamente, ovvero costruita a tavolino o in Loggia, con la squadra e il compasso, ma come Terra dei Padri, secondo la definizione di Monsieur Charette: «La Patria per noi sono le nostre case, la terra in cui ci sono le tombe dei nostri avi, ci sono i nostri villaggi... ma per il giacobino cos’è la Patria? Loro l’hanno in testa, noi l’abbiamo sotto i piedi.»
Infine il Re, la Monarchia, la Monarchia Tradizionale, che si discosta dalla Monarchia assoluta e da quella costituzionale, in quanto il suo potere è mediato dai Fueros, i Corpi intermedi: Focolari, Usi Civici, Confraternite... Scriveva il re Carlista Alfonso Carlo, nel 1932: «Io voglio che il padre sia re del suo focolare e che l’autorità si fermi davanti alla porta della sua casa, riverente verso quei diritti che la natura concesse alla famiglia e che nessun potere può infrangere senza ferire il fondamento più forte delle società umane.»
Scaturisce da qui il concetto del Re legittimo che deve avere sia una legittimità di origine (la sua discendenza) sia una legittimità di esercizio (il suo agire), ben sapendo che in politica conta esclusivamente la legittimità di esercizio: ovvero non si è Re se non ci si comporta da Re.
Ho riassunto i cardini, i punti fondanti della nostra battaglia e, ora, non mi resta che augurare lunga vita a “Controrivoluzione” e alla “Controrivoluzione” che non è, secondo quanto scrive de Maistre: «Una Rivoluzione di segno opposto ma il contrario della Rivoluzione.»

giovedì 31 marzo 2016

Controrivoluzione n. 124 (gennaio-aprile 2016)

Controrivoluzione
n. 124 (Gennaio-Aprile 2016)



Editoriale: Controrivoluzione. Dagli spalti di Civitella: per Dio, la Patria, il Re, di Pucci Cipriani

Il Papa Re, di Massimo Viglione

Il 1848, anno delle rivoluzioni e della Rivoluzione, di Massimo Viglione

José Borjés martire controrivoluzionario, di Domenico Rosa

Leopoldo II: tra storiografia e documenti autografi, di Domenico del Nero

La massoneria in Toscana: dove tutto ebbe inizio, di Stefano Colombo

Forteto, oltre l'abisso, di Roberto Dal Bosco

Chiesa e scienza in Europa nel secolo XVIII, di Gianandrea de Antonellis

Recensioni





[ISBN-978-88-7475-821-0]

Pagg. 64 - € 6,00





martedì 1 marzo 2016

Convegno di Civitella del Tronto 11-12-13 marzo 2016

1916-2016: A CENTO ANNI DALLA SCOMPARSA DI FRANCESCO GIUSEPPE I: DALL’IMPERO DEI POPOLI ALLA DISSOLUZIONE DELL’IDENTITÀ EUROPEA

Civitella del Tronto, venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 marzo 2016

PROGRAMMA

Venerdì 11 marzo
Ore 18.00 – S. Messa di requiem in rito romano antico “ad memoriam” di don Giorgio Maffei
Ore 21.00 – Via Crucis con fiaccole per le vie del paese; al termine, benedizione dei partecipanti con la Croce

Sabato 12 marzo
Ore 09.00 – S. Messa ad memoriam in rito romano antico di don Giorgio Maffei, Clara Salvatore De Felice, Antonio Bagni, Luigi Coda Nunziante, don Mario Faggi, Lolita Castri Cipriani
Ore 10.00 – Inizio dei lavori fino alle ore 13.00
Ore 15.00 – Ripresa dei lavori
Ore 20.00 – Fine dei lavori

Domenica 13 marzo
Ore 9.30 – Hotel Fortezza: S. Messa in rito romano antico, in memoria dei Caduti di Civitella e dei Martiri della Tradizione.
Ore 11.00 – Processione dei fedeli con la recita del S. Rosario verso la Rocca.
Ore 12.00 – Piazzaforte della “Fedelissima” Civitella del Tronto: alzabandiera.
Ore 12.30 – Nella Chiesa di S. Jacopo alla Rocca benedizione ai Caduti in difesa di Civitella.
Ore 13.30 – Riunione conviviale e “Arrivederci al 2017”.


I lavori del convegno e la riunione conviviale si terranno presso l’Hotel Fortezza.


Programma per la giornata del sabato (ore 10:00-13:00)

Ore 10.00 - Inizio dei lavori Canto del "SALVE REGINA"
Prolusione al Convegno di PUCCI CIPRIANI, Direttore di "Controrivoluzione"

Saluto ai Convegnisti dell'Onorevole FABRIZIO DI STEFANO

Commemorazione del M.R. don GIORGIO MAFFEI, Cappellano dell'ANTI 89 (+ 13 novembre 2015) fatta dal M.R. DON MAURO TRANQUILLO FSSPX

Presentazione della Rivista "Controrivoluzione" con PAOLO DEOTTO, Direttore di "Riscossa Cristiana", MARCO SOLFANELLI editore di "Controrivoluzione" e PUCCI CIPRIANI Direttore di "Controrivoluzione"

MASSIMO de LEONARDIS Ordinario di Storia delle Relazioni Internazionali, Direttore del Dipartimento di Studi Giuridici dell'Università Cattolica del Sacro Cuore
"FRANCESCO FERDINANDO, L'ARCIDUCA EREDITARIO CHE NON DIVENNE IMPERATORE"

CARLO MANETTI Giurista, Docente Universitario
"IL PAPATO NELL'IMPERO DEI POPOLI E IL PAPATO NELLA DISSOLUZIONE DELL'IDENTITÀ EUROPEA"

ALESSANDRO GNOCCHI Scrittore, giornalista
"L'ECLISSE DEL VERO FRA STRASBURGO E BRUXELLES: I MEZZI DI COMUNICAZIONE COME AGENTI DELLA DISSOLUZIONE"

LUCIANO GARIBALDI Storico, giornalista.
"MISTERI E SEGRETI SULLA SCIA DEL SESSANTOTTO"

GUIDO SCATIZZI Studente Universitario, collaboratore di "Riscossa Cristiana"
"UN TESTIMONE DEL XX SECOLO: LO SCRITTORE EUGENIO CORTI"

Pausa pranzo

(Ore 15:00 – 20:00)

VIRGINIA CODA NUNZIANTE, Presidente della "marcia per la Vita"
"LA NOSTRA BATTAGLIA IN DIFESA DELLA VITA E DELLA FAMIGLIA: PRESENTAZIONE DELLA VI MARCIA PER LA VITA CHE SI TERRÀ A ROMA L'OTTO MAGGIO 2016"

MASSIMO VIGLIONE, Storico, Docente Universitario.
"RISORGIMENTO CONTRO ASBURGO, L'ÉLITE MASSONICA ENTRA IN GUERRA: IL DESTINO DELL'ITALIA"

DON STEFANO CARUSI Storico, Docente di Latino e Greco nei Licei
"L'IMPERO ASBURGICO E IL GIUSEPPINISMO"

RODOLFO de MATTEI Saggista, pubblicista
"L'ISLAM ALL'ATTACCO DELLA CHIESA"

CRISTINA SICCARDI Scrittrice, giornalista
"LA CRISI DELLA CHIESA E IL DISORDINE CONTEMPORANEO NELLE PROFEZIE DI DON BOSCO"

ROBERTO de MATTEI Storico, Docente Universitario, Presidente della Fondazione "Lepanto"
"DALL'UTOPIA DEL PROGRESSO AL REGNO DEL CAOS"

PATRIZIA FERMANI Docente Universitaria, Giurista
"DIRITTO E DIRITTI NELLA DEGENERAZIONE POLITICA E CULTURALE EUROPEA"

ELISABETTA FREZZA Giurista
"LA NUOVA SCUOLA DI STATO: OLOCAUSTO DELLA MORALE"

ROBERTO DAL BOSCO Saggista, pubblicista
"LO STATO CRISTIANO"

Durante la giornata in onore del Marchese LUIGI CODA NUNZIANTE di SAN FERDINANDO (+ agosto 2015) verrà presentato il libro di Gianandrea de Antonellis: "L'ALLORO E LA QUERCIA: la famiglia Nunziante e la sua fedeltà alla dinastia Borbone" (Ed. Scientifiche Italiane) con prefazione di S.A.R. il Principe CARLO, Duca di Castro.

Ore 20.00 - Chiusura dei lavori e canto del CREDO

L'ordine delle conferenze potrà essere cambiato.