Segnalimo la prossima uscita del libro dell'arcivescovo emerito di Bruxelles André Joseph Leonard: "Dio è morto?" (Cantagalli) - il volume sarà in libreria il 10 maggio - in cui si parla dei diritti rivendicati in nome della "falsa" libertà a partire dal suicidio assistito, tremenda arma di pressione sui malati.
Scrive Lorenzo Bertocchi su "La Verità" del 28 aprile 2018:
"Monsignor Leonard fu incaricato ad arcivescovo della capitale belga su precisa volontà di Benedetto XVI nel 2010 e con caparbietà ha combattuto la battaglia sul fronte nordeuropeo per tutto ciò che può dar fastidio all'estabilishment: si è opposto ai matrimoni omosessuali, aborto, fecondazione artificiale, eutanasia. Ha avuto l'onore di essere attaccato due volte dalle Femen, il gruppo di sex estremiste che gira il mondo a seno nudo. La prima volta gli tirarono una torta in faccia e lui rispose: "La torta era buona, ma l'attacco delle Femen è stato ancor più piacevole".
A lungo professore all'Università cattolica di Lovanio, attualmente vive ritirato in Francia. Lo hanno mandato (i bergogliodi) in pensione allo scoccare preciso dei 75 anni nel 2016, con il singolare primato di essere stato il primo arcivescovo di Bruxelles a non essere nominato cardinale negli ultimi 200 anni. (...) si fa interrogare da Drieu Godefridi su eutanasia, omosessualità, trasumanesimo, scienza e fede, islam."
A proposito della ex nazione cattolica del massone Suenens si ricorda il triste caso, già segnalato da Controrivoluzione il 23 maggio 2017, del professor Stéphane Mercier, sospeso dall’Università "cattolica" belga di Lovanio per aver espresso opinioni in linea con la Dottrina Sociale della Chiesa su aborto e gender, ma giudicate inaccettabili per la loro nettezza.
RispondiEliminaIl professor Mercier, che continua a combattere ancora più ardentemente la buona battaglia, è stato uno dei relatori presso il Life Forum di Roma di maggio 2018 e ci mette in guardia circa la gravità della situazione attuale che ha sperimentato sulla pelle propria e della sua famiglia.
Per la sua fedeltà alla Verità ha perso il proprio lavoro di docente sia presso l'università che presso l'istituito dei Gesuiti, come le logiche del mondo esigono, e ci avverte che tali situazioni potrebbero accadere ovunque.
Ciò che reca maggiore sofferenza non è tanto il subire i soprusi ma il fatto che oggi questi vengano perpetrati dagli "uomini di chiesa".