"Nessuno sa — scriveva sabato 20 maggio 2017
Renato Farina su "Libero" — della marcia della vita e
nessuno perciò perde del tempo... non vale la pena nemmeno scaldarsi. Che
saranno mai cinque milioni di creaturine spazzate vai dal 1978 in Italia, che
tutti sanno essere bambini ma non si dice? Il fatto è che quella marcia
non disturba nessuno, non fa nemmeno incavolare le femministe. Chi affollerà —
continua ancora Farina — senza antagonisti e molotov al seguito, le
strade di Roma, sono brave persone un po' retrò, sono famiglie con la
carrozzina, con i palloncini colorati... non tirano sassi, non sono militanti
di un'idea incazzosa, ma testimoni che vorrebbero prendere in braccio quei
bambini che se no verrebbero fatti a pezzettini".
Sì, sabato 20, a Roma, ha sfilato la
gente del "popolo della vita" per chiedere uno Stop alla legge criminale
sull'aborto che permette l'uccisione dell'innocente nel grembo materno : erano
mamme e papà con i loro bambini, giovani pieni di entusiasmo, nonni e nonne che
sanno come sia importante la famiglia per difendere la vita, tanti sacerdoti in
talare e tante, tante suore che "gettavano al vento" le loro canzoni
e innalzavano a Dio e alla Mamma celeste laudi dolcissime, medici e infermieri
a cui si vorrebbe togliere anche la libertà dell'obiezione di coscienza perché
ormai "l'aborto è una legge dello stato"... come erano leggi dello
Stato quelle emanate dalla Germania hitleriana che permettevano l'eliminazione
fisica dei malati mentali e dei disabili, come erano — allora —
legali quei camion che si recavano, vuoti, negli ospedali psichiatrici e se ne
tornavano via carichi di degenti ai quali veniva, poi, data la "dolce
morte" come ora si vorrebbe dare anche da noi a coloro che, di volta in
volta, verranno dichiarati non più abili al lavoro, o malati cronici, o
incapaci di provvedere a se stessi...intanto abbiamo approvato, tra l'inerzia e
la complicità di quei parlamentari che speriamo non abbiano più il coraggio di
definirsi cattolici, il testamento biologico, una "eutanasia
strisciante" in attesa di mettere il sigillo anche alla "morte di
stato".
Ebbene eravamo — sì, con
orgoglio posso dire di esserci stato anch'io! — in tanti, in tantissimi,
migliaia e migliaia, più degli altri anni, con bandiere, magliette "pro life",
simboli della Tradizione come le bandiere vandeane con il Sacro Cuore in campo
bianco, simboli delle città e delle Regioni (Viciconte con il vessillo del
Regno glorioso del Sud e Marco Fabrizio con la bandiera del Granducato di
Toscana). Non so se l'entusiasmo, la gioia, la voglia di fare abbiano un
colore... se l'avessero di quel colore erano pieni gli animi e i volti dei
partecipanti che non gridavano slogan inneggianti alla gogna e non piantavano
forche sulla pubblica piazza ma si limitavano a ribadire concetti eterni: "la
vita è sacra" - "difendi la vita" - "No alle leggi di
morte".
"La legislazione sul fine vita — scrive Costanza Miriano su
"La Verità" del 20 maggio 2017 — ha presso una piega
mostruosa, e ad essere in pericolo è la vita di tutti i vecchi, i deboli i
malati, perché si sta affermando in tutto l'Occidente l'idea che ci siano vite
degne di essere vissute e altre no, e questo anche a prescindere dalla volontà
della persona malata. Una pena di morte resa culturalmente digeribile dal fatto
che quello che viene ucciso è malato, vive in condizioni disagevoli, allora va
bene eliminarlo, perché il benessere è l'unico criterio di giudizio
universalmente riconosciuto.... Ci sarò anch'io (alla Marcia per la Vita,
n.p.c) anche se so che questo non mi mette a posto la coscienza (ma)... è un
mandato che ci ha consegnato Giovanni Paolo II, quando ci chiese di alzarci in
piedi ogni volta che la vita fosse minacciata e oggi con la legge sul fine
vita è quello che sta succedendo. Ci sarò anch'io - continua la
scrittrice cattolica - anche se so che il Papa non dirà una parola per
noi marciatori (ma se mi sbaglio meglio) perché ormai si è capito, Francesco
non ama i cristiani combattenti culturali, per intenderci, che fanno questioni
di principio (...) annunciare la Verità... anche questa è carità. E' necessario
quando gli "altri" — chi sostiene che ogni vita è a disposizione di
un giudizio — hanno tutte le televisioni, i giornali, le leve della cultura, i
fondi i finanziamenti del nuovo disordine mondiale, comprese le grandi
strutture sovranazionali8 (vogliamo parlare dell'ONU che si permette di bacchettarci
su un problema che secondo il nostro ministero della Salute non esiste, cioè
dell'obiezione di coscienza all'aborto?)...i soldi e il potere stanno da
un'altra parte, nessuno è al nostro fianco...E la nostra forza, la vera
rivoluzione, è che noi tifiamo per i nostri avversari. Non per le loro idee, ma
per la loro vera felicità. E questo scombina davvero il punteggio finale."
Già, poteva ben esser lieta Donna
Virginia Coda Nunziante, anima vera della Marcia per la Vita, che sulle
sue spalle ha portato e porta un duro lavoro di sette anni per riunire nella
Città eterna decine di migliaia di persone e per dire NO a ogni compromesso e a
ogni cedimento nella difesa della vita; al termine, poi, ecco le grandi ed
eroiche testimonianze prima fra tutte quella drammatica e avvincente di Gianna Jessen sopravvissuta
all'aborto salino deciso dalla madre che voleva sbarazzarsi di lei... ma Gianna
è viva e vegete ed ha incredibilmente resistito all'iniezione assassina di
soluzione salina che uccide, tra atroci sofferenze, il feto. Ora è qui di
fronte a migliaia di madri, di padri, di ragazzi e fa fatica a stare in
piedi perché affetta da "post traumatica stress disorder" come
le povere vittime di immani catastrofi...è diventata una attivista "pro life"
e ora può gridare in faccia alle femministe e ai fautori e sostenitori della
legge assassina: "Se l'aborto è una questione di diritti delle
donne dove erano i miei diritti quel giorno?"
Ma attenzione a difendere Gianna Jessen -
mentre un partito di centro destra italiano che non ha detto una parola contro
le leggi di morte si appresta a fondare un movimento per la difesa dei cuccioli
degli animali e a fare leggi che prevedono pene detentive per chi uccida
conigli o agnelloni - perché Stephane Mercier,
professore di filosofia all'Università belga di Lovanio è stato licenziato
perché ha avuto il coraggio di parlare contro l'aborto davanti ai suoi
studenti...e poi delle ragazze che hanno raccontato come si siano ribellate
all'obbligo di abortire... e i ragazzi di Napoli che hanno cantato inneggiando
alla vita mentre un sacerdote napoletano ha messo in guardia Renzi: "Ci
fidavamo di lui e invece ci ha traditi...un boy scout che tradisce Cristo!
Vergogna".
E intanto i ragazzi di Militia Christi
— sono in tanti con le loro bandiere con il cuore della Vandea —
scandiscono forte lo slogan: "Aborto, divorzio, eutanasia, questa
è l'Italia della Massoneria".
E allora Iddio ve ne renda merito!
Iddio renda merito agli organizzatori e tutti coloro che si son dati da fare e
hanno partecipato a questa marcia ! Grazie per aver dato anche a noi di poter
rendere la nostra testimonianza! E ora tutti al lavoro per l'ottava Marcia
per la Vita nel maggio del 2018 a Dio piacendo!
Pucci Cipriani
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