giovedì 23 agosto 2018

FERMIAMO IL NUOVO GOLPE DEI "POTER FORTI" CONTRO IL GOVERNO ITALIANO (di Pucci Cipriani)


"Gli applausi di Genova a Di Maio e Salvini ci dicono che la tragedia ha unito il Paese intorno al governo. È una reazione comprensibile: nelle emergenze si sente di più il bisogno di una guida. E positiva: vuol dire che il filo che lega il popolo alle istituzioni, anche in un momento di rabbia e sconforto resta saldo. Non è sempre stato così: la storia nazionale è purtroppo piena di funerali in cui lo Stato è stato fischiato (...) quegli applausi hanno anche un innegabile significato politico: in grande maggioranza gli italiani considerano il recente risultato elettorale un cambio di regime."
Antonio Polito in "Il Corriere della Sera" del 19/08/2018


"Tanto tuonò che piovve"... ce n'è voluto di tempo perché, finalmente un quotidiano a grande tiratura, non certo governativo, fotografasse, con l'obbiettivo di uno dei suoi più prestigiosi editorialisti, Antonio Polito, la situazione reale del Paese, dopo la dolorosissima tragedia del Ponte di Genova. Una tragedia che ha colpito tutti, indistintamente, in un periodo in cui la gente si gode — o almeno tenta di godersi — qualche giorno di meritato riposo. Immediatamente — more solito — i corvacci neri del PD hanno iniziato a stracciarsi le vesti e a emettere alti lai nei confronti del Governo, accusato non si sa bene di che cosa, a cominciare da Graziano Del Rio (che, penso, in questi giorni abbia scoperto l'importanza del silenzio... specie in certi casi). Ma lo sciacallaggio delle sinistre, a cui si sono accodate le voci di quel poco che resta di Forza Italia in mano, ora, a zoccole, papponi e cortigiani, ha fatto come i pifferi di montagna che "venuti per suonare sono stati suonati".
Sì, infatti, stavolta è andata male alle prefiche antigovernative, infatti sono venute subito alla luce le magagne dei vari governi (e dei vari partiti) susseguitosi da vent'anni a questa parte — magagne che ci fanno rimpiangere addirittura i ladrocini "dilettanteschi" della Prima Repubblica — e che hanno portato allo scardinamento di un efficiente stato sociale e alla svendita della nostra Nazione a un "Cartello Finanziario Internazionale", a un potentato che ha tirato le fila (e le sta tirando tuttavia) della politica italiana, ridisegnando il capitalismo a danno degli italiani, attraverso Club massonici e mondialisti internazionali (Bildelberg, Trilateral e altre organizzazioni del capitalismo speculativo anglo- americano) e personaggi come Mario Draghi, Prodi e, poi, Mario Monti che hanno avuto l'appoggio di spietate e delinquenziali banche d'affari come la Goldman Sachs.
Lo stesso Berlusconi, un tempo, rappresentò (pur con tutti i limiti e tutti i difetti) un sicuro argine al Comunismo che allora aveva tanto di artigli, canini e vibrisse e il cui avvento non sarebbe stato indolore, ma anche un argine al Mondialismo, il quale Mondialismo vedeva nel satrapo di Arcore una "scheggia impazzita" che non si allineava al volere al potere del Grande Fratello, pur avendo in tasca la tessera della Loggia P2. Dunque, per questo, i "poteri forti" si scatenarono contro l'imprenditore di Arcore il quale però, vistosi alle strette, e cacciato dal Parlamento è stato costretto a baciare il fondoschiena di quella che, un tempo, aveva definito "la culona inchiavabile" e a mandare in Europa, come garante del nostro asservimento alla UE, il povero Tajani (un'entità evanescente vestita in grisaglia)... per questo, l'ex orchestrale della Flotta Lauro, è stato "sdoganato", in attesa del matrimonio con il Bullo di Rignano e quello che rimane del PD, additato "erga omnes", come una credibile alternativa al populismo di Lega, M5S e altri "Sovranisti".
Perfino il "papa laico", il sodale del leader internazionale della Sinistra anarchica e rivoluzionaria Jeorge Mario Bergoglio, il Fondatore di "Repubblica", Eugenio Scalfari, un tempo nemico furente e velenoso dell'ex Cavaliere si spese, prima del quattro marzo, in salamelecchi e complimenti verso l'ex nemico che avrebbe dovuto fare da sponda al PD nella "guerra" a Lega e 5 Stelle...
Dunque, quando ancora le macerie di Genova erano fumanti e si faceva la conta delle vittime, mentre le famiglie che abitavano le case sottostanti al ponte, erano costrette a lasciare precipitosamente le loro case e i loro ricordi di una vita, mentre i Vigili del Fuoco, giorno e notte scavavano tra le macerie riuscendo a salvare anche vite umane... le sinistre hanno iniziato i loro mantra per tentare di far cadere i sospetti delle responsabilità della tragedia sul Governo "gialloverde"... la gente allora ha cominciato a domandarsi il perché una società come Autostrade, così strategica e importante per gli italiani, con un fatturato annuo che si avvicina ai 7 miliardi di euro, con introiti certi e sicuri, che sono aumentati a dismisura con il passare del tempo, fosse stata "svenduta" ad "Atlantia", una società di "privati", a condizioni di saldo di fine stagione.
Apprendemmo infatti che nel 2002 Gian Maria Gros-Pietro, un maneggione dell'Alta Finanza, legato ai "poteri forti", dopo aver gestito le privatizzazioni dell'ENI andrà a presiedere, per una diecina di anni, nientepopodimenoché l'Atlantia s.p.a, la società alla quale, tre anni prima, come dipendente pubblico, aveva svenduto la gestione dei servizi autostradali italiani.
Allora, a questo punto, andiamo a leggere le clausole del contratto di concessione della rete autostradale: impossibile, coperte dal segreto di stato come si trattasse di un'operazione bellica contro una nazione nemica...
Da chi e come è stato svolto in tutti questi anni il servizio di manutenzione ordinaria da parte dei concessionari di Autostrade?
La risposta l'ha data il Governo, dimostrando una trasparenza e un'onestà mai viste prima d'oggi, facendo sapere — a proposito di responsabilità — che questo settore delle autostrade ha avuto una crescita esponenziale dei pedaggi che arriva al fatturato di quasi 7 miliardi... In calo del 20%, invece, gli investimenti e in forte calo la spesa di manutenzione che dovrebbe essere aumentata in proporzione al grande aumento del traffico.
Si evince che la sicurezza degli automobilisti e dei cittadini abbia contato assai poco, o addirittura niente, per i signori della cordata Atlantia, che fa capo all'industriale Benetton che fu anche deputato dell'allora PCI e che, oggi, è promotore, delle campagne "United Colors of Benetton", in difesa del multiculturalismo e dell'immigrazionismo selvaggio, onde fare — con gli uomini di Soros che hanno in Italia, come referenti, Emma Bonino, Calenda e Boeri — una "sostituzione etnica" degli italiani con i migranti, nuovi schiavi, per avere manodopera a basso costo... quello che conta, per Benetton e compagni, sono i profitti, già di per sé stessi abnormi, ma che sono cresciuti in maniera vertiginosa e sono stati divisi tra i soci. Poi ci domandavamo se i vari Ministri dei Lavori Pubblici (pensate un po' Lupi, quello dei Rolex, il cattolico che ha fatto apostasia delle propria Fede, è stato uno di quei Ministri...) fossero tenuti al mantenimento delle autostrade e in che misura: ma abbiamo saputo che essi non avevano nessun obbligo... che la sicurezza dei cittadini non interessava un tubo ai vari governi che erano legati (udite!) ai vincoli da rispettare per il "pareggio del bilancio" ovvero i vincoli, imposti dall'Europa, ai suoi "camerieri" , con il trattato di Maastricth del 1992, con quello di Lisbona del 2007 e con il pareggio del bilancio nella Costituzione del 2011.
E ora ecco i nomi di chi ha voluto detti trattati e, conseguentemente, sono anche i responsabili di questa politica della lesina che ha rovinato la nostra Nazione. Nell'ordine: Romano Prodi, Massimo D'Alema e Mario Monti (detto "Mortimer", affiancato dalla "mummia" Fornero) in combutta con Mario Draghi (quello che Berlusconi aveva proposto per leader del centrodestra).
Ma c'è di più: il primo provvedimento economico del governo Berlusconi, nel giugno del 2008, è un decreto che i giornali chiamano "Salva Benetton". Stabilisce infatti una nuova regola per Autostrade Italia: l'adeguamento automatico delle tariffe pari al 70% dell'inflazione reale (non quella "programmata")... viene anche stabilito che tutti gli eventuali ricavi superiori alle previsioni dovuti agli aumenti di traffico verranno trattenuti dalla società stessa che così ha azzerato ogni ischio d'impresa.
La cricca è al completo!
Un incaricato di "Atlantia", ancora a macerie fumanti, fa una dichiarazione che fa rabbrividire dicendo, che il ponte era monitorato e godeva ottime condizioni di salute, quando lo stesso costruttore, l'architetto Morandi, aveva invitato, anni fa a fare quei lavori di ristrutturazione di cui l'opera aveva bisogno e, senza i quali, sarebbe stato possibile prevedere anche un crollo...
Il Governo svela tutte queste cose e parla anche del fatto che Benetton, l'industriale che ha pagato, in questi anni, tutte le campagne elettorali dei partiti, c'è dentro fino al collo e che, detto industriale "multiculturalista" non ha avuto neanche il pudore di dire una parola di cordoglio ai familiari dei poveri morti e si è guardato bene dal fare le sue scuse.
Si è fatto vivo, infine, dopo quattro giorni, l'omino della "United Colors Of Benetton", dalla mentalità e dall'arroganza "sessantottine", lo stesso che, negli anni Settanta, si mostrava in costume adamitico, facendo sfoggio della sua ciccia flaccida, per lanciare non ricordo quale campagna promozionale, e, finalmente, ha fatto sapere che lui, da buon filantropo, è disposto pure a fare una "elemosina" alle vittime e a ricostruire un "ponte di ferro" ma ha anche minacciato, qualora gli venissero tolte le concessioni per le autostrade, come il Governo sta finalmente facendo, di esigere le "penali" altissime messe a salvaguardia di questo contratto-truffa.
Alla notizia del crollo del ponte crollarono, immediatamente, i titolo della "Atlantia"... ma per le sinistre, per Benetton e per i reggicoda di Forza Italia (con Brunetta, la macchietta della politica italiana in testa), a far crollare i titoli non sarebbe stata la tragedia dell'autostrada, ma il Governo che aveva informato correttamente della situazione, inchiodando "Atlantia" alle proprie responsabilità.
La gente però ha capito. Tutti abbiamo capito. E in un Paese dove i funerali delle vittime sono stati spesso anche il "palcoscenico" della "giustizia popolo", assetato di verità, nella EX ROSSA Genova, una folla straordinaria di migliaia e migliaia di persone che all'arrivo del Presidente Conte, di Di Maio, di Salvini e degli altri membri del governo — di solito fischiati e tremendamente contestati — che si scioglie in un grande, interminabile applauso che abbraccia anche i Vigili del Fuoco e i soccorritori volontari. La gente ha dunque capito... ed ha capito così bene che, con la stessa spontaneità, all'arrivo dei membri del PD (la prima ad essere riconosciuta è stata l'ex ministro Pinotti) si sente nell'aria una selva di fischi, di "vattene", di "venduti" di "vergognosi"...
Del resto il funerale di Genova — di quelle povere vittime innocenti che hanno destato in noi sentimenti di "pietas!" cristiana, quelle vittime per cui soltanto pochi (Bergoglio, all'indomani del funerale, nell'Angelus della domenica, non le ha nemmeno ricordate!) hanno avuto parole di cordoglio — ben riflette la situazione del Paese: un Governo "del cambiamento" che, in poco più di cinquanta giorni ha quasi azzerato gli arrivi dei "migranti climatici" — vi ricordate i lamenti delle vecchie zitelle di regime che squittivano: "Come si fa a fermare un fenomeno epocale? Come si fa a fermare un'immigrazione biblica?”— con un Ministro degli interni "presente sul territorio" un governo con il quale sta aumentando la percezione di sicurezza e la fiducia dei cittadini nello Stato, un governo che, di fronte alle calamità parla con chiarezza e agisce con fermezza (la revoca delle concessioni), con un Presidente che ha prestigio nei consensi internazionali (il suo incontro con Trump). Un governo che, il giorno dopo la tragedia, ha consegnato le prime case e che, entro novembre darà un tetto a tutti gli "sfollati".
 Anche i numeri sono dalla parte della coalizione "gialloverde" alla quale i sondaggi attribuiscono il settanta per cento di gradimento degli italiani e che, assicurano, come oltre il 70% degli elettori condivida il "braccio di ferro" di Salvini e che se si andasse a votare ora il M5S e la Lega prenderebbero, ciascuno, il 30 per cento dei voti e il PD calerebbe dal 18 al 14-12 per cento mentre Forza Italia dal 10% passerebbe al 7-8 per cento. Insomma grande consenso come, onestamente, riconosce Polito su "Il Corriere della Sera", mentre le oche capitoline, capeggiate (indovinate un po' da chi?), dal noto lecchino Sallusti, de "Il Giornale" della famiglia Berlusconi che, da tempo, fa le veci de "L'Unità" e del "Manifesto", starnazzano sguaiatamente...
Ma attenzione, nonostante il consenso, per il governo non sarà vita facile! Contro la coalizione "giallo-blu" vi sarà una guerra senza frontiere che vedrà unite, stavolta, tutte le forze "massonico-mondialiste" e "cattocomuniste", dalla Sinistra devastata, con tutte le sue varie sfaccettature, alla "falsa" destra di Forza Italia (delle macerie rimaste), dalla Guardia Costiera che, con l'Ammiraglio Pettorino, promosso da Gentiloni, si è messa in testa di contribuire all'invasione islamica del nostro paese facendo arrivare gli immigrati con le nostre navi (trasformate in "navi pirate" che sostituiscono la mafia delle ONG), alle Toghe Rosse (che ora marciano all'unisono con sinistre e Berlusconi) fino alla CEIC (Commissione Episcopale Italiana Comunista) che, con il blocco delle navi delinquenziali ONG, sta vedendo sfumare i suoi ingentissimi guadagni fatti con le Coop rosse e la Caritas sulla pelle degli immigrati che, come hanno ammesso i mafiosi di Roma Capitale: "rendono assai più della droga".
Del resto Renzi ha annunziato con sicumera: "Preparatevi stiamo per ritornare... a settembre cadrà il governo per mano della Magistratura"... E se lo dice il Bomba!..
Intanto, in tempo reale, apprendiamo che la Magistratura è già intervenuta, ordinando la discesa a terra di diversi immigrati dalla quella che, ormai viene non viene più considerata la nave della flotta della Marina Militare ma la "nave di Pettorino”, e ha aperto un fascicolo per sequestro di persona... contro ignoti.
Intanto nella sede della Lega di Bergamo sono scoppiate due bombe, non "botti" a salve sparati da pistoline giocattolo ad aria compressa sparate da tredicenni al pretone tondo di Pistoia che trascorre i giorni e le notti con aitanti giovinetti di colore, e nemmeno uova lanciate ai passanti dai figli dei dirigenti comunisti, ma ordigni, atti ad uccidere, a procurare una strage. Quindi anche la casa dei genitori di Salvini è stata "alleggerita" dai ladri (ma guarda un po' il caso!)
Del resto sia Matteo Salvini che altri membri del governo avevano anche espresso i propri timori verso una prossima offensiva internazionale contro il governo italiano. Eccoci al punto... Apprendiamo dal "Secolo d'Italia" del 22 agosto che: "... scende in campo (contro il nostro governo, n.p.c.) nientemeno che Standard & Poor's , l'agenzia di rating statunitense che con le sue "soggettive" valutazioni anche in passato ha causato guai... (e) per questo è finita sotto inchiesta più volte, sia in Italia che negli USA, ed è stata definita come screditata da parte di esponenti economici di rilievo. Dopo lo spred, i giornali, la UE, ora scendono in campo anche gli opinion maker economici contro il governo del cambiamento italiano. Secondo Standard & Poor's, infatti, i negoziati sulla Brexit (guarda caso anche questi invisi alla UE) e le "continue tensioni" legate ad argomenti sensibili... come la politica fiscale e l'immigrazione, rappresentano i "maggiori rischi" che l'Europa deve affrontare... sul fronte italiano si sottolinea che le controversie sollevate dal nuovo governo "hanno il potenziale per portare a una situazione di stallo che innerva i mercati" (per cui) l'Europa "potrebbe diventare luogo di una crisi del mercato".
Se questa non è una dichiarazione di guerra, il preludio a un Golpe (tipo quello di Napolitano che insediò il Governo di Mario Monti) ditemi voi cos'è.
Con tanti saluti al suffragio universale e alla libertà di voto. Il bestione partitocratico (PD + Forza Italia + quinte colonne) sta dando gli ultimi colpi di coda nella sua agonia... e non è detto che questi colpi vadano a vuoto. Fermezza e coraggio dunque, i nemici della libertà non hanno ancora vinto e, ogni volta che il popolo è stato chiamato alle urne (da settant'anni a questa parte), la Rivoluzione è sempre stata, seppur con alti e bassi, sconfitta.
Pucci Cipriani

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