lunedì 12 marzo 2018

Bilancio del XXXI Convegno della Tradizione

"Altri combattono e muoiono per una conquista, una terra, un'idea di gloria, per un convincimento magari o un ideale, ma noi moriamo per una cosa di cuore: la bellezza.
Qui non c'è vanità, non c'è successo, non c'è ambizione. Noi moriamo per essere uomini ancora. Uomini che la violenza e l'illusione non li piega e che servono la fedeltà,l'onore, la bandiera e la Monarchia, perché son padroni di sé e servitori di Dio"
Carlo Alianello, "L'Alfiere" 

Ricorderanno gli amici che da innumerevoli anni seguono i nostri Incontri della Tradizione della "Fedelissima" Civitella del Tronto la storia degli ultimi giorni della Fortezza assalita dall'esercito invasore dei piemontesi tricolorati: solo il gesto vile del Comandante Ascione che si vendette ai nemici e aprì, nottetempo, le porte della Cittadella rese possibile l'espugnazione della medesima e il massacro degli eroici difensori della Rocca con in testa il Maggiore Messinelli, Sopito di Bonaventura e il francescano p. Leonardo Zilli da Campotosto che furono fucilati venduti - scrive Giacinto De Sivo - "come Cristo da Giuda , per trenta miseri denari "
Gli ultimi mesi che hanno preceduto il XXXI Incontro della Tradizione della "Fedelissima" Civitella del Tronto sono stati per me una sorta di "Calvario" non tanto per il tradimento di un amico (che credevo) fraterno - ai tradimenti ormai ci sono abituato - ma perché quell'ex amico (che io non intendo più nominare) ebbe l'ardire di telefonarmi, alla vigilia del Convegno, invitandomi a mettermi contro la Tradizione e addirittura a "rinnegare" la "mia" Civitella come lui ha fatto. Tradire gl'incontri della Tradizione Cattolica, tradire gli amici fedeli al nostro mondo, tradire me stesso, tradire quello in cui ho creduto e in cui credo tuttavia, quello che ho amato e tuttavia amo. Come se il vile Ascione avesse chiamato, alla vigilia del tradimento, il Maggiore Messinelli, Sopito di Bonaventura e padre Leonardo Zilli, invitandoli a disertare...
Nonostante la bontà dei tre personaggi il Giuda sarebbe stato fucilato per alto tradimento se prima i difensori della Rocca non lo avessero linciato.

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Nonostante gli alberghi di Civitella e dei dintorni fossero tutti al completo, nonostante le molte telefonate giunte... ero in ansia alla vigilia di questo Convegno... all'ansia si univa l'amarezza per quanto ho detto sopra.
Ma già all'arrivo nella piazza della "Fedelissima" ansia e amarezza sono svanite... ed è svanito anche il mio risentimento per quell'ex amico il cui nome non nominerò mai più perché, come avevamo scritto nella presentazione del nostro programma: "I Convegni di Civitella hanno come costante la lettura della Storia alla luce della Rivelazione Divina e la consonanza con coloro che della Tradizione sono stati e sono alfieri fedeli a cominciare in campo ecclesiale dalla Fraternità San Pio X"  per cui, come prevedibile "Nel corso degli anni molti amici si sono uniti a noi, altri hanno compiuto brevi passaggi per approdare ad altri lidi. Ringraziamo la Divina Provvidenza per i primi e stendiamo un velo pietoso sui secondi".
Dunque stendo un velo pietoso sul "traditore" e stendo un velo pietoso su tutti i traditori della Santa Tradizione, su quei falsi tradizionalisti che pensano di "far pari" con tutti calandosi le brache diu giorno e facendo i "duri e puri di notte"... avendo in cambio dal potere (ecclesiastico e civile) - la facoltà di creare "riserve indiane" dove - come un tempo i pellerossa - venir rinchiusi... con la concessione, ogni tanto, di indossare i loro "antichi vestiti", un tempo fatti di lustrini e diademi, oggi di... trine e merletti, musichine settecentesche, riverenze, confetti, alchermes, con cipria  saponette "Cadum" profumate... 
Ecco al nostro arrivo il giovane civitellese Daniele D'Emidio già sul posto a far gli "onori di casa" e poi, ad uno ad uno, da ogni parte d'Italia, arrivano i convegnisti e, a sera, con l'Onorevole Fabrizio Di Stefano, colonna del Convegno, facciamo già la "conta": almeno cento persone sistemate nei vari alberghi e accolte tutte con calore da Ascanio Ruschi, anima della Tradizione, nobile di origine e di cuore : ecco Massimo de Leonardis uno dei fondatori dei Convegni civitellesi e dell'ANTI 89, Rodolfo de Mattei, Patrizia Fermani, Massimo Viglione,  l'editore Marco Solfanelli al quale tanto deve la Tradizione cattolica, quindi Virginia Coda Nunziante, la Presidente della Marcia per la Vita, giunta per presentare l'ottava edizione di questa marcia "pro life" del 19 maggio (sabato) a Roma e alla quale ci ritroveremo, tutti... giungono da Napoli due vecchi e cari amici, il Magistrato Alfonso D'Avino e il Professor Enzo Gallo da sempre in prima linea in difesa della Fede e della Dottrina di sempre e poi i giovani romani con Alessandro Elia e la foltissima delegazione Toscana,  formata da trenta ragazzi e ragazze, capeggiata da Cosimo Zecchi e dall'effervescente Lorenzo Gasperini che ha compreso, meglio di ogni altro, lo "spirito" di Civitella; i giovani e non più giovani del Lombardo veneto, con Stefano Colombo e Beghin... vengono da Milano,  Vicenza e Verona; quelli di di Rimini con Francesco Tosi, il "mago" della comunicazione (insieme ad Andrea Asciuti che ha fatto una serie di stupende fotografie), i giovani della "Valvibrata" con l'entusiasta Emanuel Silvestri che fu con noi, all'Alzabandiera sulla Rocca, insieme a tutta la sua classe e al professor Cerreta cinque anni orsono, a pochi giorni della "Maturità classica " ; ecco lo storico Fulvio Izzo che mi promette un suo articolo "revisionista" sul così detto Risorgimento per il prossimo numero di "Controrivoluzione", Cesaremaria Glori, amico fedele, da buon Tenente Alpino, era già lì, da due giorni, a "presidiare" il posto... insieme ad altri cari amici provenienti dal Molise, dalla Puglia, dalla Val d'Aosta, dalla Liguria e dall'Emilia.
Giunge da Albano Laziale don Mauro Tranquillo, il Cappellano dell'ANTI 89, succeduto all'indimenticabile don Giorgio Maffei che fu a Civitella fino a pochi giorni prima della sua morte e che resta nei nostri cuori. Don Mauro guiderà la stupenda "Via Crucis" coadiuvato dai tre chierichetti toscani : Fabio, Ivan e Alessandro. Sono sedicenni, i più giovani, che hanno esitato molto prima di decidersi a venire in Terra d'Abruzzo e, poi, alla fine, dei tre giorni mi dicono felici e contenti "Peccato...sono passati troppo in fretta queste stupende giornate" e, accanto a loro, con lo stesso spirito, il "decano" il Professor Carlo Regazzoni, un grande studioso, un personaggio affascinante, viene da Basilea con la propria Lancia,come ogni anno, e, al termine, gli ho detto: "Ora professore ripartirà per Basilea,piano piano..." e lui sorridendo mi ha risposto sicuro "No, no... forte forte... voglio arrivare a casa in nottata..." L'anno prossimo anche il professor Carlo Regazzoni sarà nel novero degli oratori. Don Mauro il venerdì pomeriggio celebra, di fronte a moltissimi fedeli, la S.Messa cattolica, la Messa in rito romano antico, la Messa di sempre e di tutti,  "ad memoriam" di Ornella Di Stefano, la cara mamma dell'Onorevole Fabrizio Di Stefano, scomparsa nel 2017, e, la mattina del sabato, alle ore 10 quella "ad memoriam" di Giorgio Cucentrentoli, scomparso recentemente, un fiorentino amante della tradizione autore anche di un libro assai interessante . "La difesa della 'Fedelissima' Civitella del Tronto"...e, poi, la mattina la S. Messa solenne "ad memoriam" di tutti i Martiri della Tradizione. Stupenda l'omelia di don Mauro, tante le confessioni e le Sante Comunioni....
Il Convegno di quest'anno - pubblicheremo di volta in volta tutti gli interessantissimi interventi su "Controrivoluzione" - aveva per titolo "1918 - 2018:  I tempi drammatici della storia" e infatti il 2018 è il centenario di un avvenimento epocale : la fine della Grande Guerra che segnò la scomparsa di gran parte di quanto restava dell'Europa tradizionale.A livello diverso è stato ricordato anche il cinquantesimo anniversario dell'enciclica "Humanae Vitae", il quarantesimo anniversario del crimine dell'aborto (bellissima, in proposito, la conferenza del prof. Roberto de Mattei che ripercorre la storia dei "referendum" sull'aborto (elencando anche i tradimenti di molti) che ha prodotto sei milioni di vittime; senza dimenticare il fenomeno grottesco ma gravido di conseguenze della contestazione sessantottarda; inoltre ricorre quest'anno il quarantennale dell'elevazione al Soglio Pontificio di Giovanni Paolo II, premessa di uno dei fattori del crollo dei regimi comunisti (quest'ultimo quarantennale verrà ricordato con un saggio della prof.ssa Cristina Siccardi su "Controrivoluzione").
Due le cartoline commemorative di Civitella un omaggio a Giovannino Guareschi (il "padre" di don Camillo e Peppone) nel cinquantenario della morte (+1968) e una dedicata al Maestro Giovanni Gasparro, un grandissimo pittore contemporaneo, con la riproduzione di una sua opera: "San Pio V e San Carlo Borromeo difendono il Cattolicesimo dall'Islam e dall'eresia protestante". Il Maestro Giovanni Gasparro, che è giunto insieme ad un altro illustre personaggio, l'architetto Andrea De Meo Arbore, ci ha onorato con la sua presenza per i tre giorni - ha servito la S.Messa a don Mauro Tranquillo - e ha presentato tre sue opere stupende che hanno destato in tutti i convegnisti ammirazione e consenso.
E poi, a sera, i canti della Tradizione guidati da Mario Di Felice, che parlano di "Falci e spade della Vandea" pronte alla battaglia, di Restaurazione, di fedeltà, onore, coraggio...parole sconosciute agli azzimati seguaci della falsa tradizione che sembra uscita dal cilindro di un pretigiatore democristiano....
Sulla Rocca la mattina, il sole è stato coperto da nere nubi e, sotto la pioggia, l'alzabandiera al Canto del Christus Vincit... mentre la bandiera candida con i Gigli dei Borboni si innalzava e garriva al lieve vento della incipiente primavera... le belle parole di Massimo de Leonardis e di Ascanio Ruschi e, poi, tutti nella chiesa di S. Jacopo per un "De profundis" davanti al sacello in cui sono conservati i resti dei soldati caduti nella difesa della "Fedelissima"-
Sì, ancora una volta tutti insieme in nome della Tradizione, quella Santa Tradizione che ancora - e la dimostrazione è il successo grande del nostro Convegno - riesce a sedurre gli animi dei giovani che hanno gridato in coro su quella piazza, piena di sangue e di gloria: "Viva Cristo Re - Viva la Tradizione - Viva Re Francesco (Dio guardi!)".

PUCCI CIPRIANI

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