sabato 11 febbraio 2017

La mia Civitella (di Fabrizio Di Stefano)

Civitella del Tronto per me non è un posto qualsiasi. Proprio in questo luogo, infatti, ho cominciato a interrogarmi su alcuni passaggi storici che erano stati trascurati e dei quali ho sempre avvertito con forza l’importanza.
Quella storia che oggi mi fa amare la Fortezza, che Civitella ospita, come luogo fisico e ideale.
Civitella è il simbolo del fiero meridione d’Italia che non ha condiviso un’annessione caduta dall’alto e ottenuta con il sangue.
Se penso a questo capitolo della storia, mi vengono in mente i sentimenti dei vinti, le loro speranze disilluse, le loro libertà negate, le loro tradizioni calpestate, le loro intimità familiari violate e le loro ricchezze depredate.
Mi viene in mente cioè la lezione più intima di questa pagina della storia; una lezione che per me, per la mia vita, è stata l’importanza di difendere un’idea, qualunque essa sia, e il diritto di esprimerla e la volontà di difendere tale diritto.
Ogni volta, in questo posto, trovo quindi i motivi della mia militanza politica e rinnovo il giuramento di Fede che tanti valorosi prima di noi hanno fatto, ribellandosi alle facili tentazioni del laicismo e di una società in cui i termini piccolo, leggero e veloce sono sinonimi di migliore.
A Civitella respiro sempre la meditazione, il pignolo scrutinio della solitudine, la riflessione, la preghiera, il raccoglimento e per me, tornarci ogni anno, ha lo stesso valore delle tacche con la matita che i genitori facevano sul muro, quando eravamo piccoli, per misurare la nostra altezza; in questo caso, naturalmente, non è un’altezza che si misura con il metro ma una statura morale che si misura con la solidità dei propri principi, dei propri ideali, della Fede e delle proprie passioni.
E’ importante ritrovarsi a Civitella e in particolare quest’anno in cui la crisi dei nostri valori è stata vertiginosa; basti pensare alle unioni civili, alle posizioni tiepide di una parte del clero su queste ultime e ad alcune scelte del Papa che definirei discutibili.
Ritroviamoci quindi anche quest’anno per rinsaldare i valori, per riconciliare lo spirito, per rinforzare la Fede, sotto la sorridente e sempre immortale bandiera della Tradizione.

on. Fabrizio Di Stefano

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