lunedì 20 luglio 2020

“DIO LO VUOLE!” (di Pucci Cipriani)


A dicembre 2020 il Convegno della Tradizione della “Fedelissima” Civitella del Tronto

Si erano già visti i prodromi: molto prima degli arresti domiciliari a milioni di italiani, sospendendo i diritti costituzionali ed esautorando il Parlamento, il Pd, mediante i suoi Amministratori rossi o quei Presidi che si mettono a 90° davanti al Potere, aveva iniziato una battaglia per far tacere le voci del dissenso che osavano parlare di Bibbiano o del Forteto. In particolare ricordo l’ormai “famoso” Convegno che si tenne e Bergamo il 30 novembre 2019 dal titolo “Da Barbiana a Bibbiano” – a cui parteciparono Filippo Bianchi, Jacopo Marzetti, Francesco Borgonovo, Lorenzo Gasperini e il sottoscritto – che fece scatenare tutti i diavoli dell’inferno: perfino un cardinale di Santa Romana Chiesa (e non della città di Bergamo), probabilmente timoroso delle imprevedibili rappresaglie bergogliane, prese posizione contro quell’Assise senza neanche conoscere i contenuti delle relazioni... seguirono a ruota, nello starnazzamento, sindaci rossi, segretari di partito, cellule e logge, e si accodarono i “pennaruli” della grande stampa e vari “cazzerellini tutto pepe e sale” (Cfr. Carducci) in servizio permanente effettivo.

Il Convegno si tenne comunque con grande successo, nonostante le intimidazioni e le minacce (è già stata pubblicata la relazione del dottor Lorenzo Gasperini nel precedente numero di “Controrivoluzione” e, in questo numero, potrete leggere quella del sottoscritto oltre a un intervento del prof. Carlo Manetti). 
Il candidato del Pd a Governatore della Regione, Eugenio Giani, impedì la presentazione del libro del Vice Direttore de “La Verità” Francesco Borgonovo, presso l’Auditorium della Regione Toscana mentre il sindaco di Borgo San Lorenzo e la Preside del Liceo “Giotto Ulivi” fecero altrettanto a Borgo San Lorenzo: il libro di Antonio Rossitto e Francesco Borgonovo, Bibbiano: i fabbricanti di mostri, non andava presentato nell’Auditorium del Liceo Mugellano “né ora, né mai”.
Naturalmente cito solo pochi episodi in quanto sul Forteto e su Bibbiano le Sinistre fecero muro.
Il Coronavirus, gli arresti domiciliari di milioni italiani, le leggi draconiane che impedivano (e in tanti casi impediscono) alla gente di uscire di casa, di lavorare, di andare a trovare i propri parenti, che hanno assassinato l’economia italiana, bloccarono la presentazione a Firenze del nuovo libro di Francesco Borgonovo, Contro l’onda rossa che sale: perché le sardine e gli altri pesci rossi della sinistra sono un bluff (Piemme)...
Il resto è cronaca: il governo, coadiuvato da una “Task force” di “raccattati”, ovvero 400 persone profumatamente pagate per la loro incompetenza, tra cui tre o quattro “virologi” che da mattina a sera facevano pagatissime comparsate in tutti i canali TV, cercando di scatenare il terrore, dicendoci tutto e il contrario di tutto; le leggi liberticide in combutta con la CEI (Commissioni Episcopale Italiana) che per mesi ci hanno impedito di assistere al Santo Sacrificio della Messa anche nella Settimana Santa, cosa che, persino i nazisti si erano ben guardati di fare... ora viviamo in una Italia in manette, con l’economia a rotoli, i cittadini costretti a portare l’inutile bavaglio (la mascherina).
Ora si stanno varando leggi liberticide che porteranno a termine quella “trasformazione antropologica” a cui tende quello che fu un tempo «il PCI che non è cambiato ma ha fatto una sua metamorfosi trasformandosi in un grande partito radicale di massa» (Augusto Del Noce) 
Ora Conte – l’Omino del Sonno che non è mai stato eletto – ha fatto quello che ormai molti si aspettavano: ovvero, senza passare dal Parlamento, ha annunciato la proroga della stato d’emergenza (che con il 30 di luglio avrebbe dovuto mettere la parola Finis) addirittura fino al 31 dicembre facendo così una assicurazione sulla vita del Governo; del resto «Le sole ragioni – scrive Sgarbi – sono, ad evidenza, di tornaconto politico: controllare (e manipolare) attraverso la paura la restrizione delle libertà personali»
Purtroppo quando dovemmo rinviare il Convegno annuale della Tradizione della “Fedelissima” Civitella del Tronto, che avrebbe dovuto tenersi a marzo, immaginavamo che, come ci facevano credere allora, le misure di restrizione della libertà fosse cosa di poche settimane...
Ora che vediamo come questa “Dittatura sanitaria” si protragga e si protrarrà ancora cercando di impedire o di ridurre al minimo il libero svolgersi dei “Comizi elettorali”, del confronto politico, delle manifestazioni di dissenso alla politica governativa, e soprattutto della manifestazione del pensiero, abbiamo deciso di effettuare comunque il Convegno della Tradizione cattolica nei giorni venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 dicembre 2020 rispondendo così anche all’appello di tanti che ci avevano invitato a continuare la buona battaglia.
Rendo nota una lettera della dottoressa Giulia Bianco, del 7 marzo 2020, che avrebbe dovuto essere a Civitella per presentare la scuola parentale San Pancrazio di cui è docente e che, certamente, sarà tra noi a metà dicembre:

Carissimo Direttore, con tristezza apprendo del rinvio del Convegno. È davvero difficile esprimere il mio rammarico per questa decisione non sua, ma io personalmente, che a Civitella sono cresciuta e maturata nella Fede e nella militanza, porterò nel cuore il ricordo delle tante giornate passate insieme nella “Fedelissima”.
Io, la scuola, gli amici tutti ci stringiamo al Trono e ancor più all’Altare di Nostro Signore e assicuriamo le nostre preghiere: Civitella è la nostra bandiera di tradizionalisti impenitenti e saremo lì quando Dio lo permetterà.
In Corde Jesu
Giulia Bianco.

Certamente. Perché non solo Dio lo permetterà ma “Dio lo vuole”; ci ritroveremo tutti a Civitella, i vivi e i morti, dove sventolò sugli spalti quella Bandiera biancogigliata dell’Onore, nonostante i soldati eroici della guarnigione sapessero di combattere ormai “senza speranza”, e che, mai come ora, rappresenta il simbolo della Resistenza, monarchica e cattolica, all’apostasia del mondo.

Pucci Cipriani

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