E
la libertà - chiese Pino - che n'hai fatto? -
-
Ce l'ho qui - rispose Franco e si batté sul petto - dacché fra la mia e quella
dei liberali ho scelto liberamente, da uomo. Non mi piace la loro libertà, ché
quando te la vengono a imporre con le baionette non è più essa. Io sto da
questa parte, perché così mi piace a me, che sono don Enrico Franco, e mi piace
perché oggi è la parte più bella. Altri combattono e muoiono per una conquista,
una terra, un'idea di gloria, per un convincimento magari o un ideale, ma noi
muoriamo per una cosa di cuore: la bellezza. Qui non c'è vanità, non c'è
successo, non c'è ambizione. Noi moriamo per essere uomini ancora. Uomini che
la violenza e l'illusione non li piega e che servono la fedeltà, l'onore, la
bandiera e la Monarchia, perché son padroni di sé e servitori di Dio. Ieri
forse poteva sembrar più nobile, più alta la parte di là, ma oggi con noi c'è la
sventura, e questa è la parte più bella."
Carlo Alianello, L'Alfiere
Da cinquant'anni, ormai, ci rechiamo
presso la Piazzaforte di Civitella in marzo, da trentatré anni si svolgono i
nostri Convegni della Tradizione cattolica, non solo per rievocare l'eroica
Resistenza e il valore dei soldati che combatterono con sulle labbra, il grido
di "Viva o' Re", "Viva Francisco", ma perché, di fronte a
un mondo impazzito, di fronte alla piovra rivoluzionaria del mondialismo
massonico che avanza soffocando, con i suoi molli tentacoli, la società,
Civitella del Tronto, la "Fedelissima", è diventata un simbolo, un
punto di riferimento, la nostra stella polare.
"Civitella giganteggia nella Storia
d'Italia e gli eroi che sono morti per la Libertà — come scriveva un altro
Cappellano Militare, il nostro Cappellano, don Giorgio Maffei, di venerata
memoria, che per venti anni ci guidò alla Rocca e per noi celebrò la Messa
Cattolica, la Messa di sempre, amministrandoci i Sacramenti — (infatti) di
fronte al giudizio della storia, chi combatte per la verità, per la giustizia,
per la libertà, ha già vinto anche se viene sopraffatto dalla forza bruta dei
prepotenti".
Anche quest'anno 2020 dunque in molti —
negli ultimi anni tantissimi giovani e giovanissimi si sono uniti a noi
entusiasticamente — ci ritroveremo a Civitella per celebrare due
importantissimi eventi: il centocinquantesimo anniversario della Difesa della
Civiltà Cristiana a Porta Pia contro l'Invasione massonico-rivoluzionaria (sarà
distribuita una cartolina commemorativa del Generale Kanzler) e il
Cinquantesimo anniversario della Fondazione della Fraternità San Pio X (sarà
distribuita una cartolina commemorativa di S.E. Rev.ma Mons. Marcel Lefebvre) e
noi, in questo, possiamo dire di esser sempre rimasti, seppur poveri peccatori,
fedeli — come gli eroi di Civitella — alla Società Cristiana e al Papato,
insomma alla Santa Tradizione ("tradidi quod et accepi" - "Vi
tramando quello che ho ricevuto") e, soprattutto, siamo rimasti fedeli al
Santo Sacrificio, alla S. Messa cattolica, la Messa di sempre e di tutti,
sostituita, dopo il Concilio, da un rito filoluterano.
Anche quest'anno — in un momento in cui
si fa abiura della fede cattolica e i vescovi impongono, con decreti scritti,
la profanazione obbligatoria dell'Eucarestia (la Comunione in mano) e "il
digiuno eucaristico" ovvero la chiusura delle chiese — con la celebrazione
della S. Messa di sempre ricorderemo i Martiri della Tradizione, i nostri
fratelli in Cristo che nella Guerra della Vandea contro la Rivoluzione
francese, furono sterminati (il "Genocidio vandeano" che non viene
mai ricordato), i Martiri delle Insorgenze antigiacobine, i
"Cristeros" sterminati in Messico dal governo massonico di Calles, i
milioni di morti sotto i regimi Comunisti e gli altri totalitarismi (siano
sprone ed esempio per tutti san Massimiliano Kolbe, il Beato Cardinale di Von
Galen, i cardinali Joseph Mindtzentij, Slipy, Stepinac) gli eroi della
"Cruzada" spagnola, i milioni di morti sotto il Comunismo assassino.
Ricorderemo anche i nostri cari defunti
anche se fisicamente non furono sempre con noi a Civitella ma, durante la loro
vita, combatterono per i nostri stessi ideali: Nicolino Di Felice, Antonio
Diano (tante volte salì, alla Rocca, insieme a noi con entusiasmo fanciullo), il
Giudice Mario Sossi, il primo rapito delle Brigate Rosse che tante volte fu con
noi per combattere la "buona battaglia", lo storico Jean de Viguerie,
forse il maggiore storico francese della Rivoluzione (e Controrivoluzione)
francese, Docente della Sorbona, che nel marzo 1989, a Roma, presentò — con
Roberto de Mattei, Augusto Del Noce, François Brigneau, Massimo de Leonardis e
il sottoscritto — l'Anti 89 e il primo numero (N. 0) della rivista
"Controrivoluzione"... quest'anno l'Editore Solfanelli presenterà a
Civitella il n. 130...
Ecco cari amici nessuno di voi — vedrete
— scorderà i tre giorni (venerdì 13, sabato 14 e domenica 15 marzo 2020) che
trascorreremo insieme, a cominciare dalla S. Messa e dalla Via Crucis del
venerdì.
Là, sulla Piazzaforte, mentre il giovane
civitellese Daniele D'Emidio, farà l'Alzabandiera, il bianco vessillo si alzerà
verso il sole, simbolo di vita, e verso il Signore "muoverà le penne"
il canto del "Cristus vincit" e, con noi, si uniranno a quel canto,
tutti soldati borbonici, con le loro divise polverose e insanguinate, che
immolarono le loro giovani vite per un "ideale di bellezza" con sulle
labbra un ultimo grido: Viva 'o Re"… e intorno a noi, nella Valvibrata, e
sulle colline di Campli ancora nevose, nella Montagna dei Fiori — lasciato per
un attimo il Paradiso degli eroi — cavalcheranno ancora i loro baj i
"Briganti del Re", rievocando le loro leggendarie gesta, mentre la
brezza mattutina farà ondeggiare i loro neri mantelli.
"Fortes in fide" , forza e
coraggio amici e camerati: "Non praevalebunt": vi conosco tutti, ad
uno ad uno, e so bene che siete (siamo) pronti a continuare la
"battaglia", a dare "usque ad effusionem sanguinis", la
nostra testimonianza e a deporre ai piedi di Maria, la Nemica del criminale
Serpente Satanico e della Rivoluzione, i nostri cuori!
Viva Cristo Re! Viva Maria Immacolata!
Pucci Cipriani
Nessun commento:
Posta un commento